Menu Chiudi

Turismo/ Capone: “Investiremo nella digitalizzazione dei servizi e nel web”

L’assessora "Far conoscere sempre più il nostro immenso patrimonio identitario". Trai mercati nuovi USA, Giappone, India, Brasile, Canada.

 

 L’essenziale per noi è pot­enziare l’industria tu­ristica. Garantiamo ai pugliesi il massimo impegno nella promozione del turi­smo e della cultura", ha affer­mato l’assessore Loredana Capone. "Il turismo è un asset strategico per lo sviluppo di questa regione, in collaborazione con i setto­ri della moda, dell’ enogastro­nomia, dell’ artigianato in ge­nere e di quello artistico in particolare. La Puglia è una terra godibile tutto l’anno, non va fruita solo d’estate. Dal Buy Puglia ci aspettiamo una proficua occasione per i nostri operatori di stringere rapporti commerciali con mercato nuovi volenterosi di scommettere sulla Puglia. Penso in primis a quei Paesi un cambio favorevole euro­dollaro e che guardano a noi come ad una terra genuina, dei borghi autentici, raggiun­gibile tutto l’anno. Sono Pae­si come Giappone, India, Bra­sile, USA, Canada. La Cina è meno interessata alla Puglia, richiedono grandi alberghi con centri commerciali al lo­ro interno, non facciamo al caso loro. Il nostro scopo è far conoscere sempre più il no­stro immenso patrimonio identitario, che spazia dai dolmen alle masserie, dalle vie dei cammini ai borghi". Capone, già assessore con Vendola e ora titolare anche della delega al turismo dopo le dimissioni di Gianni Livia­no, ha un’idea precisa di co­me Regione e Pugliapromozione devono portare avanti il lavoro eccellente di Godelli e Piccirillo. "Gli investimenti della nuova programmazio­ne saranno rivolti alla digita­lizzazione dei servizi, al po­tenziamento del web, alle in­frastrutture telematiche che rendono più facile e veloce farci conoscere dal resto del mondo. Investiremo su que­sto coi fondi FESR e il lavoro di Agenda Digitale. Rispetto agli scorsi anni, l’impegno sarà anche maggiore, perché agli ottimi risultati raggiunti nel­la promozione del brand Pu­glia va aggiuntala capacità di rispondere alla domanda di lavoro, facendo sì che le im­prese si strutturino in tal sen­so. Oggi in Italia ci sono 2,6 milioni di posti di lavoro, in maniera diretta ed indiretta".

L.P.

attacco