Presentato anche uno sportello di assistenza finalizzato a migliorare le condizioni di lavoro e il reddito. Su pescaturismo e ittiturismo ha puntato il Ciheam di Bari per formare 120 giovani tutti imprenditori interessati ad investire in un’attività che può avere un futuro.
E se il pescaturismo e l’ittiturismo fossero le attività di punta del domani nella nostra regione? Ci ha pensato il Ciheam di Bari a offrire delle risposte mettendo per due anni attorno ad un tavolo alcuni rappresentanti delle istituzioni e dell’associazionismo del settore della pesca di Italia, Tunisia, Libano ed Egitto che hanno lavorato per la riqualificazione di un antico mestiere: la piccola pesca artigianale, grazie al progetto Ready Med Fish finanziato dall’Unione Europea per l’ammontare di 1.380.862,56 euro. Il progetto, che è un esempio di cooperazione tra i Paesi del Mediterraneo e l’UE, ha puntato a dare gli strumenti tecnici per creare quote di mercato turistico supplementare e per accrescere la professionalizzazione di 120 giovani operatori interessati a trovare nella pesca un’attività nella quale investire.
Il pescaturismo è un’ attività che combina la pesca professionale degli imprenditori ittici, singoli o associati, con attività turistiche e ricreative a bordo di barche da pesca. L’ittiturismo comprende invece sia la ristorazione che l’ospitalità, abbracciando attività didattico-ricreative (come eventi culturali e servizi) finalizzate alla corretta fruizione degli ecosistemi acquatici e delle risorse della pesca.
I risultati di 24 mesi di lavoro sono stati presentati stamattina nella sede di Valenzano: corsi di formazione per le pubbliche amministrazioni e le coop di diversi Paesi, corsi destinati ai pescatori (in Italia si sono svolti in Puglia), attività di analisi della legislazione italiana in materia al fine di migliorarla, armonizzazione dei diversi quadri normativi. E’ stato presentato, inoltre, anche il servizio «Info and assistance desk»: sportelli di assistenza per gli operatori che potrebbero consentire un miglioramento delle condizioni di lavoro e di reddito. «Il rilancio della pesca artigianale – viene detto dal Ciheam – potrà apportare un miglioramento della qualità di tutto l’indotto, nel quale lavorano un milione e mezzo di persone, attraverso la rivalutazione delle coste del Mediterraneo e un maggior sviluppo del turismo».