Ha subito quasi il massimo della pena prevista nel rito abbreviato Silvio Stramacchia, ritenuto responsabile dell’omicidio di Mario Nardella al termine di una rapina finita tragicamente la sera dell’11/11/2014.
La sentenza è stata emessa nel pomeriggio dal GUP di Foggia, Dott. Ferrucci, dopo due ore di camera di consiglio.
Al termine di un lungo e accesso dibattimento, il pubblico ministero, la dottoressa Paola Palumbo, ha chiesto il massimo della pena in sede di rito abbreviato: l’ergastolo, ritenendo non concedibili le attenuanti richieste dalla difesa, rappresentata dall’Avv Antonio Merlicco, assieme alla preterintenzionalità dell’omicidio.
La dottoressa Palumbo ha infatti puntato sulla piena intenzionalità di tutti i reati, ritenendo, inoltre, che la confessione, tra l’altro non precisa, non è stata fatta dall’accusato perché realmente convinto di aver sbagliato ma solo perché ormai le prove a carico del colpevole erano schiaccianti.
Gli avvocati di Parte civile, Bernardino Masanotti e Alessandro Ciliberti, accogliendo le tesi del PM, hanno ricostruito i fatti accaduti quella tragica serata, chiedendo la condanna dello Stramacchia ed il rinvio a Giudizio per Er Raouy.
Stramacchia era presente in aula e ha chiesto la parola per scusarsi con la famiglia Nardella, rappresentata dal padre Antonio, presente in aula, per la morte di Mario.
Scontato il ricorso in appello da parte della difesa, che cercherà di dimostrare la non volontarietà del gesto che ha ferito mortalmente Mario Nardella e quindi puntare ad uno sconto di pena.
Per gli stessi reati, si è discussa anche la posizione del ventiduenne Amin Er Raouy, assente in aula, che al tramite l’avv Guidotti, ha scelto di non ricorrere al rito abbreviato, puntando sulla sua totale estraneità e quindi al proscioglimento.
Sia il PM che gli avvocati di Parte civile hanno focalizzato il ruolo primario di Er Raouy sia nella rapina che nell’omicidio che ne è seguito, convincendo il GUP a ritenere l’accusa sostenibile in giudizio e quindi rinviando lo stesso davanti alla Corte di Assise di Foggia per il dibattimento che inizierà il prossimo 3 dicembre