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BuonaScuola/ servono i supplenti per 8.000 cattedre vuote

In Puglia autorizzate le nomine: mancano 1.100 professori.

 

 La supplentite con la «Buona Scuola» non è per niente finita. In Italia ci sono da coprire 8mila posti per mancanza di aspiranti o per mancata accettazione della nomina e 15mila docenti che non hanno la­sciato la supplenza annuale, prefe­rendola alla nomina ricevuta qual­che settimana fa, differendo, così la presa di servizio. Proprio ieri l’Ufficio Scolastico Regionale della Puglia ha inviato, una circolare con la quale si autorizzano gli Uffici Scolastici Provin­ciali a nominare i supplenti, per chi non ha potuto prendere servizio nel­la sede provvisoria perché impegna­ti in altra supplenza fino al 30 giugno. Il 14 dicembre gli uffici provinciali pubblicheranno il relativo calendario. I contratti a tempo determinato per le supplenze, che in Puglia su­perano i 1100, dovranno essere sti­pulati attingendo dall’elenco dei do­centi che non hanno fatto domanda di assunzione per la «Buona Scuola» e che sono rimasti nelle corrispon­denti graduatorie a esaurimento (sono quasi 2000). In caso di esaurimento della Gae, saranno stipulati contratti attingen­do dalle Graduatorie di Istituto della medesima Classe di Concorso del potenziamento attribuito, secondo quanto previsto dal Regolamento sulle supplenze. I dirigenti degli Uf­fici scolastici comunicheranno ai Di­rigenti degli istituti delle rispettive province quali sono le classi di con­corso/posti le cui GaE risultano esaurite, in modo che si possa pro­cedere alle nomine attingendo dalle graduatorie di istituto. Le scuole che devono nominare su una classe di concorso per la quale non ha la relativa graduatoria, at­tingeranno a quelle delle scuole vi­ciniori. L’uso di personale non spe­cializzato troverà giustificazione solo per la copertura di posti/cattedre curriculari, perché in tali casi è ne­cessario assicurare il diritto allo studio degli alunni. Mancano poi, anche in Puglia i posti del sostegno in alcune provin­ce. A coprirli potranno essere solo i docenti muniti di apposita specia­lizzazione. In Puglia sono oltre 6000 i docenti che hanno raggiunto l’ago­gnato contratto a tempo indetermi­nato, dopo anni di precariato e tanti esami e corsi di aggiornamento. Il loro ingresso a pieno. titolo nella scuola si sta tuttavia rivelando dif­ficile. Hanno preso servizio con lo scopo di arricchire l’offerta formativa, di essere di supporto per la di­dattica, per i progetti e per le sup­plenze brevi (massimo 10 giorni). Sperando un giorno in una cattedra vera per la classe di concorso nella quale sono stati nominati. Hanno trovato invece diffidenza da parte dei colleghi più anziani e un ruolo indefinito che non corrispon­de a quello che avevano sognato .Ora devono superare l’esame più diffi­cile. Essere affiancati da un tutor nominato dai presidi e superare l’an­no di prova. In tanti non sanno con quale orario di lavoro saranno im­pegnati, se avranno la giornata li­bera, se lavoreranno nelle attività pomeridiane. Le scuole, nella richiesta di or­ganico funzionale sono state espli­cite a chiedere qualcosa attinente agli indirizzi didattici che esistono e per i quali si cerca di migliorare la qualità. Purtroppo per svuotare le graduatorie a esaurimento non tutte le professionalità sono arrivate. E così avvocati e commercialisti, premia­ti nelle assunzioni, ma che non han­no mai insegnato, sono finiti nei licei non si sa a fare cosa. Di qui la necessità di riadattare e allineare il piano di offerta: forma­tivo ai docenti. assegnati per. il po­tenziato. Sulla carta, questi ultimi sarebbero impegnati nello svolgi­mento dell’azione didattica, ivi com­prese quella valutativa, progettuale, formativa e collegiale; nei fatti non insegnando una disciplina curricu­lare, può capitare che stazionino nel­le sale professori in attesa di attività didattiche antimeridiane o pomeri­diane o di un piano di offerta for­mativa in grado di dare loro legit­timità. La Direttrice dell’Ufficio Scolasti­co regionale ripete che non ci sono indicazioni a riguardo e che il tempo dovuto è di diciotto o ventiquattro ore secondo il tipo di scuola. «il do­cente del potenziato – sostiene la Direttrice -non è un numero ma una professionalità all’interno di un percorso che richiede dignità e rispet­to». È soddisfatta del lavoro fatto Anna Cammalleri. «Si tratta di un’opera­zione massiccia. Fino ad ora abbiano lavorato sul dato quantitativo, ora lavoriamo sul dato qualitativo». Di tutt’altro avviso il Sindacato. Clau­dio Menga, segretario regionale del­la FLC CGIL è chiaro. «Ad anno sco­lastico ormai avviato, come alieni, in Puglia sono sbarcati drappelli di 5/6 docenti in media per singola scuola, sprovvisti di una cattedra reale, e utilizzati innanzitutto per fare supplenze e/o progetti vari: sono i do­centi dell’organico potenziato, la ve­ra "novità" della "brutta scuola" del duo Renzi-Giannini. La "novità" sta determinando una situazione davvero singolare, perché al docente del  potenziato, in assenza di classi ben precise, sarebbe impedito orario di servizio settimanale fisso: il suo ora­rio scolastico settimanale, infatti, può variare in base al bisogno di copertura delle assenze dei docenti "titolari"». E c’è pure chi pensa che al docente del potenziato non spetti la giornata libera! Evidenti disparità di tratta­mento tra il docente curricolare e il docente del potenziato. Intanto il ministero dell’Economia ha dato il via libera all’assunzione di 63.700 docenti, tramite concorso a cattedra. il relativo bando sarà pub­blicato nelle prossime ore. I numeri anticipati vengono confermati. Il MEF ha dato il via libera ai 63700 docenti proposti dal ministero del­l’istruzione così suddivisi: 6.800 posti nella scuola dell’infanzia, 5.900 nella primaria,13.800 nella secondaria di I grado, 16.300 nella secondaria di se­condo grado, l0.900 nel sostegno. I bandi saranno ben tre: infanzia/pri­maria, secondaria I e II grado, so­stegno. I partecipanti oltre 20Omila.

 

 

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