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Reporter della Tua Città/ Cara cugina,

Cara sorella che la carne non mi ha dato, ma di cui la sorte mi ha indebitamente premiato, ho letto il tuo messaggio di fine mandato che hai giustamente voluto inserire in quello di fine d’anno: quanto affetto ho percepito nelle tue parole.

Hai ringraziato tutti con la tua solita sincerità e tutti hai abbracciato, anche chi tanto ti ha denigrato.
È questa la tua grande virtù, quella di saper amare tutti, senza limiti di ceto e di fazione.
Ora che sei giunta quasi al termine del tuo mandato di Sindaco di Vieste, posso finalmente esternare tutta la mia ammirazione per l’incommensurabile impegno con cui ti sei dedicata alle cure degli interessi di questa città.

Mai nulla hai risparmiato delle tue forze e delle tue sostanze e di questo, sono certo, sono consapevoli i tuoi concittadini, a ciascuno dei quali hai sempre guardato con gli occhi di una mamma, forse troppe volte inumiditi dalle lacrime provocate dall’impotenza di assecondare le tante invocazioni di aiuto che ricevevi.

Cara cugina, Cara sorella,
quelle lacrime dimostrano il tuo grande amore per i viestani, un amore che con il tuo messaggio di oggi hai reso ancor più palese, riversandolo come un fiume in piena in ogni strada e vicolo della città.

Cara Ersilia,
I viestani e con loro tutti coloro che hanno avuto la possibilità di conoscerti ti hanno sempre chiamata per nome: è questa una caratteristica non comune, anzi esclusiva, propria solo delle regine. È così che io ti considero: una regina, regina di pace, di amore e di perdono.

Con lo stesso amore che mi hai sempre dimostrato, bacio affettuosamente le tue mani, sapendo che saprai trasformare questo mio gesto in fiori da offrire a chi ti ha sempre aiutato ed a cui ti sei sempre affidata senza incertezze: Voglia la Madre di tutti noi continuare a guidarti per il bene tuo e di tutti i tuoi cari.

Carlo