Il Demanio ha chiuso la prima parte della gara per il recupero delle strutture, che vanno da Favignana alla Costiera Amalfitana. Arrivate 39 offerte: ora saranno valutate in base ai progetti (60%) e alla proposta economica (40%) Lo Stato offre undici fari per trasformarli in attività ricettive e c’è la coda per cogliere l’occasione. Il Demanio ha ricevuto 39 proposte "per il recupero e il riuso di un primo portafoglio di fari di pregio storico e paesaggistico lungo le coste italiane. Il bando di gara, appena concluso, ha visto una grande partecipazione del territorio, ma anche dell’associazionismo sociale e ambientale, dell’imprenditoria immobiliare e di investitori esteri".
Per partecipare alle gare, che prevedono l’affitto delle strutture per 50 anni, i bandi sono stati aperti dal 12 ottobre con la gestione dell’Agenzia del Demanio e del Ministero della Difesa, "con alcune differenze dovute alle peculiarità dei diversi fari", ricorda una nota dell’Agenzia. "Per partecipare alla gara, era necessario presentare un progetto di riqualificazione e valorizzazione e un’offerta economica libera".
Si parte ora con la seconda fase della gara: Difesa e Demanio danno il via a due commissioni che procederanno in seduta pubblica all’apertura dei plichi e verificheranno la correttezza formale della documentazione presentata dai partecipanti. A pesare maggiormente, dice ancora la nota, sarà la componente progettuale: "Le proposte idonee saranno valutate secondo il criterio dell’offerta ‘economicamente più vantaggiosa’, data dalla proposta progettuale, valutata con punteggio pari al 60%, e dalla proposta economica, a cui può essere assegnato un punteggio massimo pari al 40%. La valutazione della proposta progettuale terrà conto di elementi qualitativi quali: soluzioni di recupero del faro, manutenzione, fruibilità pubblica, contributo allo sviluppo locale sostenibile e la possibilità di creare un network tra più strutture, attraverso una rete di servizi e attività condivise". I progetti devono in particolare destinare i fari ad "accogliere iniziative ed eventi di tipo culturale, sociale, sportivo e per la scoperta del territorio insieme ad attività turistiche, ricettive, ristorative, ricreative, didattiche e promozionali".
Nel dettaglio, per i fari in gestione all’agenzia del Demanio le proposte sono così distribuite: 3 per il faro di Brucoli ad Augusta (Siracusa), 6 per Murro di Porco a Siracusa, 4 per Capo Grosso nell’isola di Levanzo – Favignana (Trapani), 3 per Punta Cavazzi ad Ustica, 7 per Capo d’Orso a Maiori (Salerno), 6 per Punta Imperatore a Forio d’Ischia, 3 per San Domino alle isole Tremiti. Per quanto riguarda i fari gestiti dal ministero della Difesa, sono pervenute: 2 offerte per Punta del Fenaio, 2 per Capel Rosso sull’isola del Giglio, 3 per il faro Formiche di Grosseto e nessuna offerta per il faro di Capo Rizzuto a isola di Capo Rizzuto
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