Menu Chiudi

Cera – Popolari/ Salviamo le Isole Tremiti e il Mediterraneo: no alle trivelle

Riceviamo e pubblichiamo.

 

 Prima di ogni considerazione giuridico-legale, questa la ferma volontà politica che, ancora una volta, dalla Puglia viene ribadita con forza.
La richiesta è nata dalla volontà delle popolazioni pugliesi e delle Regioni che si affacciano sull’Adriatico e nel Mediterraneo e ha formato oggetto di una richiesta di referendum popolare.
La stessa è sostenuta con chiarezza e determinazione dai rappresentanti di nove Consigli regionali: Puglia, Basilicata, Molise, Marche, Calabria, Campania, Liguria, Veneto, Sardegna.
Questa volontà politica chiede lo smantellamento immediato delle 34 piattaforme esistenti entro le 12 miglia marine e ritiene indispensabile bloccare la possibilità di effettuare trivellazioni oltre tale limite.
Il Mare Adriatico e il Mediterraneo rischiano di diventare una immenso lago di residui da idrocarburi in cui le libere perforazioni e le possibili conseguenti estrazioni di petrolio possono distruggere quanto di più prezioso hanno le nostre regioni: un mare spesso incontaminato, salvaguardato dall’amore e dalla cura delle popolazioni che in esso si affacciano e in esso lavorano.
Al tempo stesso si chiede l’immediata sospensione di sondaggi di ricerca di idrocarburi con la tecnica airgum che propaga i suoi effetti devastanti in un raggio di 50 km.
Solo con un simile provvedimento è possibile salvaguardare le Isole Tremiti, le sue coste e l’oasi marina che serve a tutela del ripopolamento ittico.
E’ tempo che la politica energetica dell’Italia sia ben definita e armonizzata con l’Unione Europea. Quest’ultima non può limitarsi a gestire moneta e burocrazia, pronta a sborsare 3,6 miliardi per salvare le banche e pagare l’obolo di 1.900 euro l’anno per svendere le Isole Tremiti e le sue oasi marine. Nelle prime la difesa è a favore di grandi lobby, la mancata difesa delle Isole Tremiti impoverisce il Mezzogiorno sempre più.