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A San Giovanni Rotondo alberghi vuoti per il Comune diventano case

Potranno cambiare le destinazioni. La crisi del numero di pellegrini.

 

 Se ne va anche Padre Pio. Solo per 13 giorni, si intende, ma a San Giovanni Rotondo c’è chi mugugna contro la scelta del trasferimento lampo del san­to di Pietrelcina in direzione Ro­ma in occasione del Giubileo. Per devozione, certo. In paese sono gelosi del proprio santo. Ma non si tratta solo di fede. San Giovan­ni Rotondo sta già lottando con­tro una grande crisi dei pellegri­ni e non è detto che allontanare le spoglie di Padre Pio dalla loro sede possa agevolare il turismo. Un settore molto ridimensionato negli anni. Ma tant’è, il Giubileo della Mi­sericordia prevede l’arrivo in Va­ticano anche di San Pio. Volere di Papa Francesco. È la prima volta che il santo si allontana da casa, da quando il 28 luglio 1916 arri­vò nel Comune foggiano. La tra­slazione inizierà oggi, ma la reli­quia prenderà ufficialmente la strada verso la Capitale solo do­mani. Il viaggio è pianificato nei minimi dettagli, paragonabile a quello di un capo di Stato. Oggi 1’urna contenente le spoglie del santo farà un piccolo spostamen­to, passando dalla basilica infe­riore a quella superiore del san­tuario. Domani partirà per Roma a bordo di un furgone speciale an­ti-vibrazioni: A vigilare sul mez­zo una doppia scorta di forze di polizia. Il prefetto di Foggia ha ri­chiesto all’ Airspace Coordination Unit l’attuazione di una Uno fly zone" su San Giovanni Roton­do e su Foggia. Nel pomeriggio di domani le spoglie arriveranno a Roma dove rimarranno fino all’11 febbraio, quando verran­no portate a Pietrelcina per poi fa­re ritorno a casa il 16 febbraio. Costo totale del trasferimen­to: 100mila euro circa, soldi sbor­sati dalla Regione, non senza po­lemiche. È quanto previsto da un emendamento proposto dal con­sigliere Napoleone Cera in prima commissione durante la discus­sione sulla chiusura del bilancio regionale da parte dell’ assessore al ramo, Raffaele Piemontese. Nel frattempo, Però, si fanno i conti anche a San Giovanni. Per­ché è vero che negli alberghi del paese pernottano ogni anno 700mila persone, ma è altrettan­to vero che non-bastano per riempire tutte le strutture ricettive. Nel 2000 si prevedeva l’invasio­ne di 8 milioni di pellegrini, ne so­no arrivati 4. Pochi pellegrini e troppe costruzioni, I seimila po­sti letto disponibili nelle struttu­re turistiche sono ancora in piedi. Tutto frutto di una norma spe­ciale prevista proprio per il Giubi­leo dell’inizio del millennio, che rese possibile costruire in deroga al piano regolatore. Il risultato è che ora non si contano più le so­cietà in concordato o fallite. Le po­lemiche non hanno risparmiato neanche la grande chiesa, quella progettata da Renzo Piano. Co­stata 36 milioni di euro, può ospi­tare 6500 persone. Del resto, è stato lo stesso sin­daco di San Giovanni Rotondo,« Luigi Pompilio, a dichiarare che l’afflusso turistico in paese negli anni scorsi è stato sovradimensionato: «Seimila posti al giorno sono insostenibili – ha detto il primo cittadino – qualcuno ave­va fatto male i conti». Ora si pro­va faticosamente a fare marcia indietro con la storia, Qui sono in molti ad attendere la caduta del vincolo turistico 25ennale. Que­gli alberghi costruiti nel 2000 po­tranno così diventare case, nego­zi o centri commerciali. L’argo­mento passerà al vaglio della Re­gione. Nei giorni scorsi si è tenuta una conferenza sul Pug del Comune: «Non siamo entrati nei dettagli – conferma l’assessore regionale all’Urbanistica, Anna Maria Curcuruto – ma di certo affronteremo anche quella vicenda».

 

 

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