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Carpino/ Pecceninne pe nn’àvete e ccènd’anne!

I 100 anni di Antonio Pecceninne. Il cantore secolare più famoso delle Puglie ancora in attività per diffondere quella che fu la sua cultura.

 

 Il nostro paese è la culla di una delle più antiche e importanti tradizioni musicali dell’intero territorio nazionale, oggetto di campagne di registrazione, ricerca e studio da parte di etnomusicologi e studiosi di fama mondiale. Questa tradizione musicale, che per ragioni legate a diversi fattori storici e socio-culturali era quasi stata dimenticata, grazie alla straordinaria caparbietà degli anziani depositari che sono riusciti a farla arrivare intatta sino ai nostri giorni, è stata oggetto di riscoperta da parte delle giovani generazioni di carpinesi che hanno preso coscienza dell’importanza identitaria e dell’altissimo valore culturale di quella musica. L’attività ventennale dell’Associazione culturale Carpino folk festival volta alla ricerca ed alla valorizzazione di questo immenso patrimonio culturale ha contribuito affinché ciò avvenisse. Antonio Piccininno rappresenta la memoria viva di questa cultura e la sua presenza qui oggi è di un’importanza straordinaria. Significa che tutti siamo riusciti a non disperdere il patrimonio di sapere popolare da lui rappresentato. Concludo con un’immagine che a mio parere rappresenta visivamente questo passaggio, un’immagine che personalmente mi commuove e mi tocca particolarmente: il religioso silenzio con il quale, a notte fonda, le migliaia di giovani presenti nella piazza del Carpino Folk Festival ascoltano Antonio Piccininno cantare la sua ninna nanna. Ecco, in quel momento si realizza un vero e proprio miracolo: la tradizione popolare, incarnata da un cantore centenario, diventa punto di riferimento per i cuori di chi l’ascolta. E allora Zi Antonio ti aspettiamo ad agosto sul palco. Mario Pasquale Di Viesti Presidente Ass. Cult. Carpino Folk Festival

Temperamento forte, amore per la vita, per la famiglia, per i compagni e un forte attaccamento al paese che gli ha dato i natali un secolo fa, Antonio Piccininno (Pecceninne), il cantore con le nacchere, è nato il 18 febbraio 1916 a Carpino, in provincia di Foggia.
All’età di due anni perde entrambi i genitori a causa dell’influenza spagnola e viene affidato ai nonni materni. A otto anni deve già contribuire al mantenimento della famiglia ed è mandato a guardare le pecore. Nei boschi di quello che oggi è il Parco Nazionale del Gargano i pastori adulti gli tramandano i canti popolari che lui ripete ossessivamente guardando le pecore. Diventato adulto lascia il mestiere del pastore e si dedica alla coltura dei campi. Pastore e, contadino, con le sue 100 primavere rappresenta una delle "personalità più interessanti, autentiche e complesse della tradizione musicale del Gargano. Cantatore eccellente, tra i più anziani del paese, porta con sé un bagaglio di conoscenze che lascia quale eredità culturale alle nuove generazioni. La sua testimonianza di vita, la sua interpretazione canora e la sua raccolta di canti sono punti di riferimento imprescindibili per un’adeguata comprensione della sua unicità. Il suo percorso si colloca in un ambito intermedio tra oralità e scrittura, frutto di stratificazioni in progress di apprendimento, dalla fase mnemotecnica orale del periodo giovanile, alla fase della partecipazione diretta ai riti collettivi delle serenate e dei balli (quando non ancora defunzionalizzati), alla fase dell’appropriazione autodidattica della scrittura per la raccolta dei canti popolari (Villani S., 2008)".
In occasione dei festeggiamenti per i suoi cent’anni, giovedì pomeriggio 18 febbraio ore 17 nel palazzo baronale di Carpino si svolgerà un incontro organizzato dal Carpino Folk Festival insieme al Comune di Carpino e al Parco Nazionale del Gargano con gli studiosi e gli artisti che hanno attinto dal suo bagaglio di conoscenze popolari per narrarne la vita artistica attraverso il repertorio, le esperienze, le preferenze, gli atteggiamenti, le abilità, in una parola l’identità del cantore che instancabilmente continua a tramandare quella che fu la sua cultura: tra gli altri, son attesi lo studioso Francesco NASUTI, l’etnomusicologo Salvatore VILLANI, l’attrice Caterina PONTRANDOLFO, Eugenio BENNATO e Teresa De SIO.
A seguire la presentazione di "Chi sona e canta no nmore maje", il nuovo CD dei Cantori di Carpino con la voce di Pecceninne.
In serata in Piazza del Popolo la famiglia ha organizzato il taglio della torta e successivamente il live gratuito dei Cantori di Carpino e degli amici di Pecceninne che coriaceo ha già stabilito che canterà a sua volta per i presenti. Quindi, tutti ancora una volta ad aspettare il momento quando si alzerà e si recherà sul palco per esibirsi in colorite e applaudite introduzione alla personalità del Cantore. Inizierà con la descrizione delle origini del canto popolare carpinese e racconterà la sua storia personale come esempio di quelle di altri cantori. Verseggerà le strofe che andrà poi a cantare intercalandole con curiose spiegazione della vita di una volta e quando ormai col suo parlare schietto avrà accattivato le simpatie e gli animi, trascinerà il suo pubblico in una vertiginosa tarantella in modalità rudianella.

Non esistono parole per significare la realtà di un nonno che canta la ninna nanna ad un pubblico in religioso silenzio e non esiste cantore in attività più anziano. Per questa ragione il 18 febbraio 2016 sul Gargano avverrà qualcosa di unico con quest’artista particolare che a 100anni, con un vigore sorprendente ed una serenità contagiosa, va ancora in giro a cantare sonetti d’amore.

Sempre presente sul palco del Carpino Folk Festival, Piccininno come tutti i Cantori di Carpino è oggetto di studi sulle tradizioni musicali italiane; Antonio in particolare viene interessato per la prima volta da tali studi nei primi anni 80 da Roberto Lèydi, considerato tra i fondatori dell’etnomusicologia scientifica in Italia, ed è portato alla ribalta nazionale dai cantautori e musicisti Eugenio Bennato (la prima esibizione fuori dai contesti tradizionali risale all’8 aprile 1980 presso il Teatro San Ferdinando di Napoli) e Teresa De Sio.

BENNATO, LA MAGIA DELLA MUSICA DI ZE’NDONJO PECCENINNE NON HA EGUALI NEI CINQUE CONTINENTI
Antonio Piccininno compie 100 anni.
100 anni di un artista, un compleanno che ci fa tutti felici, ma un artista non ha età, come non ha età l’arte che si trasmette alle generazioni e lascia un segno indelebile.
Piccininno ripete sempre affettuosamente che mi è grato per averlo portato in giro per il mondo. Ma sono io grato a lui, come a Sacco e a Maccarone, per avermi concesso di far conoscere la forza poetica del sud, la magia della musica di Carpino che non ha eguali nei cinque continenti.
Auguri caro zio Antonio, e non smettere di guidarci per i prossimi anni.
EUGENIO BENNATO

RINALDI, ANTONIO PICCININNO UN PATRIMONIO MUSICALE INSCINDIBILE DALLA SUA VITA
Come è mia consuetudine, privilegio l’ascolto all’esposizione e alla retorica, perciò sono andato a cercare diverse interviste che zio Antonio ha rilasciato, per il piacere di ascoltarlo, come se fossi io a intervistarlo (cosa che non ho mai avuto il piacere di fare).
Mi sono segnato solo alcune sue parole, che mi sembrano una bella sintesi di quello che la sua vita e la sua passione hanno rappresentato, anche nei confronti della trasmissione nel tempo di un patrimonio secolare di cui lui e gli altri grandi vecchi sono stati il medium migliore (più della televisione, della radio e degli altri mezzi di comunicazione).
Perché loro ci hanno trasmesso il patrimonio musicale non come cultura separata dalla vita, ma come parte inscindibile della loro vita stessa, che era anche fatica, isolamento, solidarietà e amore per la terra e l’ambiente che sapevano rispettare, più di noi.
Dalla voce di zio Antonio, che vecchio davvero non sembra essere diventato mai:
Sono nato nel 1916, non c’era niente, né luce né acqua né televisione.
Avevamo questi canti.
Non li ho fatti io, ce li hanno dati i nostri antenati e noi li abbiamo portati avanti.
Poi è arrivata la televisione, con i canti moderni, e la popolazione li ha abbandonati.
E’ arrivata la modernità!
Però noi, gli altri canti li abbiamo sempre mantenuti attivi, grazie anche ai ricercatori, che dal dopoguerra sono venuti e ci hanno istradato.
I giovani oggi rispondono bene, ma se c’hann’ambarà… sono ‘tosti’.
Non hanno la passione di imparare.
Piuttosto le donne, imparano qualche cosa.
I miei auguri di buon compleanno al nostro magnifico vecchio.
GIOVANNI RINALDI (storico e ricercatore)

MARENGO, UN ONORE AVER CONOSCIUTO LA PASSIONE DI ZE’NDONJO PECCENINNE
"Che bella notizia, sono davvero felice per il grande ze Pecceninne! Non posso che unirmi alla gioia di questo importante avvenimento": lo afferma DAVIDE MARENGO il regista di Craj il film documentario sulla musica popolare pugliese, tratto dall’omonimo spettacolo-concerto di Teresa De Sio con Giovanni Lindo Ferretti, Matteo Salvatore, i Cantori di Carpino e Uccio Aloisi, presentato al Festival di Venezia 2005 nella sezione "Giornate degli Autori", vincendo allo stesso festival il premio "Lino Micciché" Miglior opera prima. "Il messaggio sincero – prosegue Marengo – che mi sento di dare è che grazie a Teresa De Sio e al film Craj, che ho avuto l’onore di dirigere, ho avuto il privilegio di conoscere la potente musica dei Cantori di Carpino e in particolare la dolcezza e la passione di Antonio Piccininno, portatore di una musica che viene da lontano e che continuerà ad andare lontano. Un grande abbraccio e tantissimi auguri".

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