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Tremiti/ Dissalatore pronto per il 2017 disponibili i fondi regionali

«A fare si farà, sia chiaro. Se non ci riusciremo entro la prossima estate, di certo sarà pronto per la  stagione estiva 2017».

 

  Parole e musica dell’asses­sore alle infrastrutture e tra­sporti della Regione Puglia, Giovanni Giannini al termi­ne del tavolo tecnico -andato in scena martedì scorso a Bari in via Gentile al quar­tiere Japigia- per il progetto dissalatore alle Isole Tremiti. Si sono riaccese le speranze per la realizzazione dell’opera, vitale per la qualità del­la vita degli abi­tanti delle isole. In netto aumento la fiducia. «Sì, infatti cre­do che stavolta sia la volta buona, la determinazione dell’assessore Giannini mi fa ben sperare», è stato il commento post seduta del sindaco diomedeo Antonio Fentini, che ha par­tecipato al tqvOI’o. Martedì a Bari c’erano tutti: «mancava solo la Sovrintendenza» ha rimarcato Fentini. Per il resto c’erano Arpa, ente Parco Nazionale del Gargano (Tremiti area marina protetta), Acquedotto Pugliese, Capitaneria di Porto di Termoli, rappresentanti del Demanio Marittimo e del Demanio regionale, della Dogana, dell’assessorato regionale all’Ambiente. Alcune obiezioni di carat­tere tecnico – facilmente superabili però – sono state sollevate in merito alla realiz­zazione del dissalatore da Ar­pa (agenzia regionale per la protezione ambientale) ed Ente Parco nazionale del Gar­gano. L’ente parco, infatti, gestisce l’area protetta delle Tremiti. Obiezioni che saran­no al centro e vagliate in maniera approfondita e spe­cificatamente in una appo­sita riunione già convocata per il prossimo 16 marzo. Mentre il tavolo tecnico si è chiuso con l’aggiornamento dello stesso al prossimo 5 aprile quando sarò definito il tutto e sarà indetta in con­temporanea l’apposita seduta della conferenza dei servizi, quella decisiva e propedeu­tica al via della realizzazione fisica del progetto dissala­tore. «Bisogna accelerare. Se non ce facciamo per questa estate, per la prossima il dis­salatore dovrà essere realtà», è stata la spinta dell’asses­sore regionale ai lavori pub­blici e alle infrastrutture, Giannini. Musica per le orec­chie del sindaco Fentini che da tempo punta alla realiz­zazione di quest’impianto in­dispensabile per risolvere un problema atavico, delle dio­medee, quello appunto del rifornimento idrico corren­te. Il progetto del dissalatore sembra così aver imboccato la discesa in merito ai tempi di realizzazione. Lo studio di fattibilità (opera dell’acque­dotto pugliese che si occu­perà anche della realizzazio­ne del futuro impianto) risale al 2010. Successivamente a luglio 2013 il sindaco Antonio Fentini approvò (adottando la delibera con i poteri della giunta comunale) lo studio di fattibilità relativo alla instal­lazione di due impianti di dissalazione nell’ arcipelago, precisamente all’isola di San Domino. Per le isole Tremiti – è noto- il problema dell’acqua potabile è endemico, crea no­tevoli disagi. ai turisti ma soprattutto a chi ci abita. Àlle Tremiti, che campano solo di turismo, quel problema lo vo­gliono a tutti i costi risolvere. Eppure non ci vorrebbe molto. L’impianto (da realizzarsi con finanziamenti regionali) potrebbe finanche sfruttare una piattaforma già esistente) sull’isola e mai utilizzata in precedenza, insieme ad energia prodotta da un impianto fotovoltaico. In questo modo si potreb­bero risolvere due, questioni fondamentali: l’approvvigio­namento idrico tutto l’anno da una parte ed anche il rifornimento di energia elet­trica, anche se non risolutivo rispetto alle esi­genze complessive delle tre isole dell’arcipelago al largo del Garga­no. Insomma trasformare l’acqua salata del mare in acqua dolce buona per tutti gli usi, domestico, pubblico, commerciale e industriale per le Tremiti è "manna dal cielo". La realizzazione del dis­salatore farebbe contenti tutti, Co­mune e Regione. Attualmente il servizio di rifornimento, ac­qua alle Tremiti avviene at­traverso la nave cisterna che durante la stagione estiva (le isole arrivano a contare 4, 5 mila presenze) sbarca alle Tremiti quasi tutti i giorni (in inverno invece solo un giorno a settimana ed in base alle esigenze) portando in dote 800 tonnellate di acqua per coprire l’intero fabbisogno giornaliero dell’isola. La Regione Puglia (che paga trasporto è costo dell’ac­qua) sborsa all’anno un mi­lione e ottocento mila euro.

Francesco Trotta

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