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Trivelle referendum/ Dalla Puglia centomila manifesti e un milione di cartoline

Centomila manifesti e un milione di cartoline da inviare alle famiglie pugliesi: è il materiale elettorale che sta per mettere in campo il Consiglio regionale della Puglia, promotore del referendum abrogativo in materia di trivellazioni petrolifere sottomarine. Lo ha reso noto il presidente dell’Assemblea Mario Loizzo, nel corso dell’incontro in Aula con i gruppi consiliari e le associazioni ambientaliste. Si stanno cercando risorse in tutte le pieghe del bilancio, per assicurare il necessario sostegno finanziario alla campagna per il Sì. “Stiamo verificando le legittimità giuridico-formali per procedere in questa direzione e disporre delle risorse per il minimo essenziale organizzativo”, ha detto.
Centomila manifesti con il logo dei nove Consigli regionali proponenti e una cartolina formato scheda, da spedire a un milione di famiglie pugliesi, con lo slogan salviamo il nostro mare straordinario e l’invito a votare Sì il 17 aprile.
Il primo obiettivo, ha aggiunto Loizzo, “è portare milioni di elettori alle urne e vincere il referendum, perché questo sarebbe il presupposto per vincere una battaglia che punta a cambiare radicalmente il modello di sviluppo e ad aprire una prospettiva vera di rinnovata politica energetica nel nostro Paese, sostituendo le fonti fossili”.
Occorre una campagna convinta e unitaria, perché una parte dell’industrialismo più becero in Italia è all’opera, con l’antico ricatto delle imprese e del lavoro contro la salute e la salvaguardia delle bellezze del nostro paese. Sono gli stessi dei poli chimici, delle centrali nucleari, “non sono forze ininfluenti nell’orientamento dell’opinione pubblica, per questo, per contrastare quest’azione, c’è bisogno di una marea di cittadini  che vada a votare domenica 17 aprile”.
E c’è un’altra ragione che deve spingere a cercare ogni voto, nelle parole del presidente Loizzo: “il governo ha preferito bruciare 300millioni di euro, invece di favorire il conseguimento del quorum con l’Election Day. Un’altra ragione per insistere con forza  forti a questa battaglia, inondando la Puglia di migliaia di Sì nelle urne.