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Patto per il Sud “Capitanata esclusa dalla ‘cura del ferro’”

Per il WWF Foggia, l’esclusione della Capitanata è una cocente sconfitta che purtroppo non lascia stupiti e che chiama in causa l’intera classe dirigente locale.

 

 ”La “cura del ferro” a cui il governo regionale sta per sottoporre la Puglia, evidenzia il WWF Foggia, non coinvolge purtroppo la Capitanata che ottiene solo tre finanziamenti destinati alla viabilità stradale dei Monti Dauni, al porticciolo e agli edifici comunali delle Isole Tremiti. Infatti, nell’elenco delle opere da finanziare con il Patto per il Sud, annunciato nei giorni scorsi dal Presidente Emiliano, una grande parte è riservata al finanziamento di infrastrutture ferroviarie: 15 interventi per circa 380 milioni di euro (quasi il 20% dell’intera dotazione finanziaria) saranno destinati a potenziare la rete regionale e coinvolgeranno tutte le linee ferroviarie del centro-sud pugliese. Tra tutti spiccano i 145 milioni per la realizzazione della cosiddetta metropolitana di superficie Martina-Lecce-Gagliano del Capo, tenacemente sostenuta in questi anni da tutta la classe politica salentina con lo scopo di coniugare sostenibilità dei trasporti, qualità della vita e turismo.
Per il WWF Foggia, l’esclusione della Capitanata è una cocente sconfitta che purtroppo non lascia stupiti e che chiama in causa l’intera classe dirigente locale, strutturalmente incapace di sostenere progetti nell’ambito dei trasporti al passo con le odierne istanze di mobilità sostenibile e a basso impatto ambientale che sempre più si stanno affermando in Italia e in Europa.
Mentre nel sud della Puglia si punta alla mobilità collettiva e nascono comitati contro la realizzazione di nuove superstrade, dalle nostre parti si continuano a sostenere a gran voce progetti stradali dispendiosi e di dubbia utilità.
Ne è un esempio, sottolinea il WWF, la recente richiesta di completamento della superstrada del Gargano, un’opera da oltre 600 milioni di euro, sostenuta da un lungo elenco di enti pubblici e associazioni di categoria tra cui spicca per incongruenza il Parco del Gargano, il quale dovrebbe essere ben conscio dell’enorme impatto ambientale che questa infrastruttura avrebbe in un territorio fragile e di estremo interesse naturalistico e paesaggistico. Un’opera che non servirebbe neppure al turismo, che ha bisogno di ben altro tipo di infrastrutture e servizi come ricordava il mai troppo compianto Matteo Fusilli, il quale non si stancava mai di ricordare agli operatori turistici garganici come sulla costiera amalfitana, con problemi di accesso incomparabilmente maggiori di quelli del Gargano ed un turismo che non conosce crisi, mai nessuno si sognerebbe di chiedere la costruzione di una superstrada.
Restano così nell’ombra progetti infrastrutturali di ben altro respiro che, pur presenti nella programmazione regionale, faticano a concretizzarsi nonostante se ne parli da alcuni lustri.
L’elettrificazione ed ammodernamento della linea ferroviaria Foggia-Manfredonia è certamente l’opera più importante e concretamente attuabile ma, come spesso accade da queste parti, si è partiti dalla coda. Con l’appena concluso periodo di programmazione è stata realizzata una stazione di scambio alle porte di Manfredonia che, in mancanza di treni, non ancora vede un solo passeggero, mentre nessuna notizia si ha della procedura per il trasferimento della proprietà dell’infrastruttura da RFI, che l’ha praticamente abbandonata, alla Regione Puglia, passaggio fondamentale e propedeutico al rilancio della linea e alla sostituzione delle decine di autobus che quotidianamente servono la tratta, ingolfando i centri abitati di Foggia e Manfredonia.
Altro progetto che segna il passo, nonostante sia previsto da circa 15 anni nel Piano del Parco del Gargano (che, per inciso, attende ancora l’approvazione definitiva), è l’implementazione della tecnologia treno-tram sulla linea San Severo – Peschici Calenella e la prosecuzione del tracciato fino a Peschici con la prospettiva di completare l’anello ferroviario fino a Manfredonia in alternativa all’impattante superstrada. La prossima apertura della variante ferroviaria di Apricena-San Nicandro, con il conseguente abbattimento dei tempi di percorrenza, dimostra infatti che anche dalle nostre parti il treno è ormai competitivo rispetto all’automobile.
“Se in questi anni passi avanti sono stati fatti nello sviluppo del trasporto su ferro in Capitanata – ha dichiarato l’ing. Matteo Orsino, vice presidente del WWF Foggia – è proprio grazie alle Ferrovie del Gargano che hanno saputo investire, nella sostanziale indifferenza della classe dirigente nostrana, nel miglioramento del servizio, dal caso di scuola della linea Foggia-Lucera alle nuove corse ferroviarie tra Foggia e San Severo (una concreta alternativa alla pericolosa statale 16), all’ammodernamento della linea garganica. Sarebbe quindi ora che anche da parte della classe politica provinciale ci fosse un cambio di rotta, sostenendo finalmente progetti in linea con le moderne istanze di mobilità sostenibile.””