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Prevenire i tumori: la corretta alimentazione deve inizia fin da piccoli

Nuova tappa dal convegno "Laudato sii". Un’interessante disamina di Assunta Tornesello, oncologia pediatrica al "Fazzi".

 

 L’ecologia compie 150 anni. O meglio, a compiere gli anni è il concetto, formulato per la prima volta dallo scienziato tedesco Ernst Heinrich Haeckel. In realtà, le preoccupazioni per l’ambiente e lo studio delle interazioni fra organismi e habitat sono molto più antichi. Uno studio che nasce da amore e rispetto per la natura, valori che sono (o dovrebbero essere) intrinseci all’uomo stesso. Basti pensare al Cantico delle Creature di San Francesco d’Assisi, da molti ritenuto una sorta di primo manifesto ecologico della storia.
Ma qual è, oggi, lo stato dell’arte in campo ecologico? A maggio, a Otranto, s’è tenuto un convegno, significativamente intitolato “Laudato sii… per nostra sora terra – Salute, ambiente e alimentazione… il punto di vista dei cittadini”. Organizzato dall’associazione Sos per la vita onlus di Lecce, coordinata da Rita Tarantino, e dalla sezione locale della Lega Navale Italiana, presieduta da Walter Melissano, attraverso contributi di esperti del settore, ha provato a fare il punto della situazione. Sostegno e sviluppo della biodiversità, dati epidemiologici relativi all’incidenza dei tumori, il modello della dieta mediterranea, corretta alimentazione nei bambini, sono stati alcuni fra gli argomenti sviluppati. Il tutto, corredato spesso anche da dati di sicuro interesse.
C’è voluto un po’ di tempo, ma alla fine abbiamo raccolto la maggior parte di questi interventi e, piuttosto che proporre una sintesi, abbiamo deciso di pubblicarli integralmente, a puntate. Perché un riassunto rischierebbe di disperdere un sapere che, piuttosto, ha necessità di diffusione completa e senza filtri, in modo che ogni cittadino possa assumere consapevolezza. Di mezzo, c’è la salute di tutti.
Con la quinta tappa, si approda oggi all’analisi dell’importanza di una corretta alimentazione nei bambini. Una disamina di Assunta Tornesello, direttore del servizio di Oncologia pediatrica del ”Vito Fazzi” di Lecce. Studi epidemiologici hanno dimostrato che circa il 30 per cneto dei tumori e l’80 per cento delle malattie cardiovascolari potrebbero essere evitati con una sana alimentazione e corretti stili di vita. E allora, è importante partire fin da piccoli.
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L’approccio ad una corretta alimentazione del bambino, è oggetto negli ultimi anni di una attenzione sempre maggiore in funzione per il ruolo preventivo che essa può svolgere rispetto a patologia croniche invalidanti dell’adulto, come ad esempio le malattie cardiovascolari ed i tumori.  Molti studi epidemiologici hanno infatti dimostrato che circa il 30% dei tumori e l’80% delle malattie cardiovascolari potrebbero essere evitati con una sana alimentazione e corretti stili di vita. Tutta la comunità scientifica ha recentemente polarizzato l’attenzione sui ‘primi 1000 giorni di vita’, finestra temporale che va dal concepimento al secondo anno di vita e che l’UNICEF definisce come fase critica, fase nella quale è assolutamente necessario assicurare tutti i fabbisogni nutrizionali per evitare effetti a breve e a lungo termine. La base teorica di questa ipotesi è stata formulata da David Baker, medico epidemiologo inglese, che fu il primo ad ipotizzare che la carenza di particolari nutrienti nelle fasi di sviluppo intrauterino e fino ai primi anni di vita, può condizionare la maturazione del sistema immunitario. L’allattamento materno viene oggi considerato un complesso sistema biologico non riproducibile, dotato di nutrienti ad elevata biodisponibilità, di cellule staminali capaci di moltiplicarsi, di fattori biologici con funzioni ormonali, metaboliche ed immuno-modulanti, tutti insieme responsabili delle sue caratteristiche di ‘miglior alimento possibile’ nelle prime fasi di vita. L’allattamento al seno, se proseguito per almeno sei mesi, riduce il rischio di sviluppare allergie, tumori in età pediatrica (in particolare la leucemia), infezioni del tratto gastrointestinale.
Un’ altra importante ricaduta delle strategie preventive dei ‘primi 1000 giorni di vita’ è la riduzione dell’obesità. Nel mondo vi sono 1 miliardo di persone obese. In Italia il 22.9% dei bambini di età compresa tra 8 e 9 anni è in sovrappeso e l’11% è obeso.  Per molto tempo l’obesità infantile è stata combattuta con interventi dietetici realizzati prevalentemente in età scolare ed adolescenziale, ma con risultati molto poco incoraggianti. Molte evidenze scientifiche successive hanno suggerito che bisognava spostare l’attenzione su epoche più precoci: sembra infatti che l’apporto eccessivo di proteine nel lattante e nei primi due anni di vita sia responsabile dell’obesità che si manifesta in epoche successive; non sembra invece che l’apporto di grassi nelle stesse fasce di età  predisponga all’adiposità, anzi sembra avere un ruolo protettivo.
Le preferenze alimentari e l’abitudine ad una regolare attività fisica si consolidano successivamente ai primi anni di vita: è quindi molto importante insegnare ai bambini ad alimentarsi correttamente e a praticare attività sportiva in giusta misura.
Quali sono gli errori più frequenti? Non fare colazione, per esempio, o farla inadeguata per componenti e quantità; fare pranzi modesti e poi abbuffarsi a cena; eliminare completamente i carboidrati dalla dieta; assumere una quantità sproporzionata di proteine o integratori.
Il corpo umano è una macchina, consuma energia per il funzionamento di organi ed apparati, per il mantenimento di una temperatura corporea costante e per il continuo ricambio di cellule. L’alimentazione corretta deve essere varia, moderata e bilanciata perché deve rispettare le esigenze nutritive dell’organismo. Queste sono le poche semplici regole suggerite dal prof. Miggiano, docente di Nutrizione dell’Università cattolica del Sacro Cuore di Roma: 1) mangiare; 2) mangiare ‘sicuro’; 3) mangiare ‘sano’; 4) mangiare ‘con gusto’; 5) mangiare ‘bene’ . Galeno nel 170 d.c. indicava già che “… ogni giorno consumi verdure ed erbe selvatiche con grano e legumi diversi, senza lasciare frutti e vino. Poca carne consumi e soprattutto pesci di scoglio siano sul suo desco…..ma sempre molta palestra frequenti e non a su piacimento se ne nutra”.  La nostra dieta Mediterranea è uno splendido esempio di alimentazione corretta. Ma perché tutto ciò venga applicato è necessario diffondere le conoscenze, sviluppare comportamenti giusti e modificare insieme tutte le abitudini sbagliate e dannose.

 

 

 

 

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