Presentata la XXI edizione della storica kermesse garganica. Ospiti Cristiano De Andrè, il Capitan Capitone Daniele Sepe e la sua ciurma, ma anche tanta tradizione.
La caratteristica principale del Carpino Folk Festival, che si terrà dal 6 al 10 agosto nel piccolo centro garganico, è l’essenziale: valorizzare la tradizione musicale italiana mescolandola in un programma che strizza l’occhio alla musica colta ma anche al folk revival italiano, alla musica d’autore e quella internazionale. Non mancano i laboratori di canto, chitarra battente e tamburello, e continua la sezione dei concerti e cunti sui treni delle Ferrovie del Gargano. Ma l’evento più importante è sempre lo stesso da 21 anni: il concerto finale con i Cantori di Carpino “armati” di chitarre battenti e francesi, tamburelli e nacchere e guidati dal centenario Antonio Piccininno. Il tema di questa edizione resta ancora legato alla madre terra, ma quest’anno sente il bisogno di distaccarsene “Coltivare la musica è nutrire l’anima”: non si può vivere di sole sostanze materiali, ma l’anima umana per non soffocare ha bisogno di estraniarsi. La musica è parte integrante della nostra vita e costituisce il miglior antidoto omeopatico al caos e alla noia della quotidianità o alle amarezze che il destino ci riserva. Si parte, quindi, con Cantar Viaggiando e il treno delle Ferrovie del Gargano da S. Severo direzione Gargano con tre appuntamenti previsti dal 6 all’8 agosto. Il primo con l’etnomusicologo Salvatore Villani che declinerà a suo modo l’anima del Gargano (a proposito l’hashtag della XXI edizione è #ANIMACFF); seguirà una doppia rappresentanza del gruppo dei Têtes de Bois, Andrea Satta e Angelo Pelini accompagnati dalla curatrice e conduttrice Radio Rai, la lucana, Timisoara Pinto; infine il cantautore e musicista locale Ciro Iannacone. Elementi di creatività nelle ferrovie locali per promuovere un turismo attento alla lentezza, per favorire una migliore e più sicura mobilità collettiva e godere a pieno degli squarci di bellezza straordinaria di cui è pieno il Gargano.
I concerti iniziano il 7 Agosto con un appuntamento tra sacro e profano, musica colta e musica popolare previsto nella chiesa patronale di Carpino resa famosa proprio dalle fotografie scattate dalle migliaia di appassionati che ogni anno si recano al festival, la chiesa di S. Cirillo di Alessandria. Protagonista il tenore e musicologo italiano Marco Beasley specialista nel repertorio vocale del Rinascimento e del Barocco e nella letteratura musicale del XV e XVI secolo, ma anche profondo conoscitore della musica popolare dell’Italia meridionale che col suo modo di cantare caratterizzato da grande vitalità e sensibilità, da una vasta gamma di timbri differenti e una notevole presenza scenica. ci offrirà un lunghissimo viaggio musicale sulle coste dei mari del Sud alla scoperta di luoghi meravigliosi e gente straordinaria spesso senza nome ma dalle mille parole, dai mille canti.
L’8 agosto si cambia genere. Dalla musica colta che interpreta i versi dei poeti popolari si passa ai cantastorie che l’Italia l’hanno cantata dal sud: Otello Profazio, Matteo Salvatore, Enzo Del Re e Antonio Infantino. Canti, parole e visioni di studiosi, scrittori, giornalisti e artisti (Andrea Satta, Angelo Pelini, Timisoara Pinto, Giovanni Rinaldi, Mimmo Ferraro, Maurizio Agamennone, Salvatore Villani e Anna Corcione) passeranno così in rassegna la stagione del folk revival italiano, della quale i 4 suddetti sono le espressioni più significative e motivo di ispirazione per molti dei protagonisti della scena musicale italiana attuale: una perdurante attualità che sarà bene evidenziata dal concerto di Peppe Voltarelli dedicato a Otello Profazio che per decenni ha raccontato l’anima dolente e stralunata di un meridione eternamente uguale a se stesso, Qui si campa d’aria.
Il 9 e il 10 agosto il programma continua in piazza del Popolo con Antonio Infantino, (Daniele Sepe e la sua numerosa ciurma in) Capitan Capitone e i Fratelli Della Costa, Yaite Ramos, la musicista cubana meglio nota come La Dame Blanche, il concerto di Cristiano De Andrè Cante De Andrè, il progetto calabrese di Re Niliu e la chiusura dei Cantori di Carpino. L’ingresso è gratuito come sempre.
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