In migliaia all’esibizione del gruppo in occasione del Festival con il patriarca centenario.
Sul Gargano c’è una «università» della musica popolare. Piccola ma con basi solide, fatte di tradizione, passione, amo-re per la cultura della propria terra. In cattedra i «Cantori di Carpino», gruppo storico di musica tradizionale garganica. Sono i detentori e unici precursori di quello che ormai viene definito «stile, storia e musica alla carpinese», una sorta di marchio doc della tradizionalità, troppo spesso e contaminata da essenze musicali poco ortodosse nel campo della ricerca e della valorizzazione. Guidati ancora da Antonio Picininno, l’ormai patriarca della musica popolare del Gargano e non solo, con i suoi 100 anni anagrafici festeggiati lo scorso mese di febbraio. «Zi ‘Ntoll» resta l’animus vivendi di questo ensemble da anni ambasciatore nel mondo della tradizionalità del Gargano. Quanto sia forte il legame con il loro pubblico, i «Cantori di Carpino» lo hanno riscontrato al concertone finale dell’ultima edizione del «Carpino Folk Festival», rassegna principe della musica popolare e laboratorio unico di idee e momento di confronto artistico. In migliaia hanno ascoltato e ballato la tarantella del Gargano. Un riconoscimento sul campo, per uno spettacolo che di diritto entra nella storia del gruppo e dello stesso festival. Voci, sound e coreografie di straordinaria bellezza, che hanno trasformato piazza del Popolo in un crogiuolo di corpi trascinati dalle coreografie della danza per eccellenza del promontorio. «Un momento che ha sancito e rinnovato», commenta Nicola Gentile dei Cantori «il rapporto fatto con il nostro pubblico. Quello di sempre, che ci segue da generazioni, e quello composto dai giovani a cui trasmettiamo con il nostro lavoro di ricerca l’amore, la storia e la passione della cultura della nostra gente. Vedere questi giovania animarsi e vivere i versi cantati da un centenario e da chi, come noi, propugna la difesa e la valorizzazione della musica tradizionale, è una bella soddisfazione. Noi trasmettiamo cultura popolare e i giovani la fanno loro grazie al nostro progetto che, grazie a questo riconoscimento, ottiene sul campo una promozione senza eguali. Vi sembra poco?» Punto di partenza dì questo nuovo impegno è l’ultimo cd dei «Cantori» che è parte integrante del tour 2016 del gruppo. L’album «Chi sona e canta no nmore maije» è un momento importante per il percorso artistico dei «Cantori», si avvale della presenza del maestro Piccininno che esegue la metà dei brani contenuti nel cd presentato anche al Carpino Folk Festival. Un tributo dovuto a colui che resta il custode delle tradizioni e antesignano pioniere della riscoperta e valorizzazione della musica popolare garganica. Il lavoro discografico contiene dodici , tracce, di cui ben sei con la voce di
«Zì ‘Nton» che esegue i tre stili della tradizione carpinese: rodianella, viestesana. e «montanara».
Antonio D’Amico
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