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Pubblicata mappa della mafia di Capitanata / Guerre e alleanze tra clan

A Manfredonia – Monte S. Angelo – Vieste – Vico, il clan Notarangelo – Frattaruolo.

 

 In provincia di Foggia il quadro criminale si presenta fortemente frammentato, con i sodalizi in costante mutamento, anche a causa degli squilibri negli assetti interni determinati dalle operazioni di polizia, che hanno portato allo scioglimento del comune di Monte Sant’Angelo. Questo emerge dall’ultima relazione antimafia pubblicata nelle scorse ore e riguardante il secondo semestre 2015. Nel documento viene anche riproposta la mappa esatta dei clan presenti in Capitanata.

Nel Foggiano, a una costante ricerca di nuovi equilibri tra i gruppi criminali, si contrappone la predilezione per le consuete attività illecite, tra cui il traffico di droga, le estorsioni e l’usura, i furti di auto e mezzi agricoli, le rapine, la ricettazione di merci rubate e gli assalti a furgoni portavalori e sportelli bancomat. Con riferimento a quest’ultimo fenomeno – si legge nella relazione -, le consorterie potrebbero aver sviluppato adeguate tecnologie per “ripulire” le banconote contrassegnate dal sistema di sicurezza, annullando, di fatto, l’effetto deterrente.

Il quadro criminale della provincia di Foggia, articolato in quattro diverse aree (capoluogo di provincia, Gargano, alto e basso Tavoliere), si presenta fortemente frammentato con i sodalizi in costante mutamento a causa delle numerose operazioni di polizia e delle dure condanne che ne sono seguite. Lo scenario appare alquanto instabile e soggetto a riassestamenti ciclici, spesso cruenti. Il dinamismo criminale foggiano ha trovato ulteriore conferma nelle attività condotte nel semestre, con una sinergia investigativa che ha coinvolto, nel mese di settembre quattro Procure del Nord Italia con l’esecuzione di altrettanti provvedimenti cautelari nei confronti di un sodalizio composto per lo più da foggiani, molti dei quali residenti nel capoluogo, che aveva messo a segno una serie di furti di consistenti quantità di generi alimentari dall’alto valore commerciale, da destinare al mercato clandestino, tra le province di Modena, Mantova, Reggio Emilia, Alessandria e I’Aquila.

Con particolare riguardo alla città di Foggia, la coesistenza pacifica tra le principali consorterie mafiose risulterebbe fortemente minata dagli ultimi episodi di sangue, che hanno visto vittime esponenti, anche di vertice, del clan Moretti-Pellegrino-Lanza. Nel primo evento, avvenuto il 13 settembre 2015, un affiliato al predetto clan mafioso (l’agguato a Piscopia), mentre era alla guida di uno scooter, è stato ferito gravemente da colpi di arma da fuoco. Analogo episodio é avvenuto il successivo 17 ottobre 2015, ai danni di un esponente di vertice del gruppo, appartenente alla famiglia Lanza (l’attentato a Vito Bruno Lanza). Vista la caratura criminale di quest’ultimo, considerato il reggente del clan Moretti-Pellegrino-Lanza, nonché l’appartenenza degli autori materiali all’opposta batteria mafiosa Sinesi-Francavilla, non può escludersi una ripresa dei conflitti interni alla mafia foggiana. Nella relazione non si fa cenno all’omicidio di Rocco Dedda ma solo perché avvenuto a gennaio 2016. Oggi la guerra all’interno della “Società” è entrata nel vivo, soprattutto dopo la tentata uccisione del boss Roberto Sinesi.
Passando alla mappatura delle organizzazioni criminali della provincia, è possibile tracciare, allo stato, l’operatività dei seguenti gruppi principali.

SINESI-FRANCAVILLA: originario di Foggia, a fronte di una storica rivalità con il gruppo MORETTI-

PELLEGRINO-LANZA, avrebbe raggiunto l’accordo con il clan TRISCIUOGLIO-MANSUETO-PRENCIPE, con il quale era da anni in conflitto armato. Il gruppo FRANCAVILLA risulta in contatto con la criminalità organizzata di San Severo;

TRISCIUOGLIO-PRENCIPE-MANSUETO: originario di Foggia, è alleato con il gruppo ROMITO, operante a Manfredonia,

MORETTI- PELLEGRINO-LANZA: operante in provincia, risulta in contatto con la famiglia GALLONE di Trinitapoli (BT) ed in contrapposizione con i clan SINESI-FRANCAVILLA e TRISCIUOGLIO-PRENCIPE-

MANSUETO; ex PIARULLI-FERRARO: è attivo su Cerignola, dove opera anche il clan DI TOMMASO;

GAETA: risulta in stretto contatto con la criminalità di Cerignola;

TEDESCO: si concentra a Lucera e risulta in contrasto con il clan BAYAN-PAPA-RICCI;

SALVATORE ex CAMPANARO: originario di San Severo, opera in sinergia con il gruppo TESTA-BREDICE ed è in contatto con la criminalità organizzata foggiana;

ex PALUMBO: attivo a San Severo, mantiene contatti con i gruppi operanti a San Severo e a Foggia, in particolare i FRANCAVILLA;

TESTA-BREDICE: originario di San Severo, ha influenza nell’area di Torremaggiore ed Apricena e mantiene contatti con la criminalità di Foggia e del Gargano;

RUSSI: è originario di San Severo e ha la propria base operativa nel popolare quartiere “Luisa Fantasia”;

D’ALOIA-DI SOMMA: originario di Torremaggiore e Poggio Imperiale, mantiene contatti con la criminalità di San Severo, di Foggia e del Gargano. in particolare della zona di San Marco in Lamis, al pari del gruppo

CURSIO-PADULA, invece originario di Apricena;

ALFIERI-PRIMOSA-BASTA: nel corso della faida trentennale con il clan LI BERGOLIS, ha visto la maggior parte dei suoi elementi trasferirsi da Monte Sant’Angelo nella cittadina di Nova Milanese (MI);

LI BERGOLIS o clan dei montanari: originario di Monte Sant’Angelo, opera in sinergia con il clan

FRANCAVILLA di Foggia. Di recente si è posto in contrapposizione al clan ROMITO di Manfredonia, prima suo alleato;

ROMITO: originario di Manfredonia, mantiene rapporti con il clan TRISCIUOGLIO-FRENCIPE-MANSUETO di Foggia e con la malavita di Cerignola, mentre é in forte contrasto con il clan LI BERGOLIS, un tempo alleato;

GENTILE: originario di Mattinata, ha contatti diretti con la famiglia ROMITO di Manfredonia e con la criminalità di Vieste;

RICUCCI: originario della frazione Macchia di Monte Sant’Angelo è in contatto con i ROMITO;

NOTARANGELO: operante in Vieste e zone limitrofe, dopo l’uccisione del “capo” risulta fortemente destabilizzato;

FRATTARUOLO: originario di Vieste, è in contatto con gruppi del Gargano e con la criminalità cerignolana;

PRENCIPE: originario di San Giovanni Rotondo, è vicino al clan LI BERGOLIS;

MARTINO: originario di San Marco in Lamis, è dedito allo spaccio di sostanze stupefacenti ed estorsioni in danno di imprenditori;

DI CLAUDIO-MANCINI: originario di Rignano Garganico, opera nello spaccio di sostanze stupefacenti e nelle estorsioni. Mantiene rapporti di affari con i LI BERGOLIS, contrapponendosi al gruppo MARTINO, stanziato a San Marco in Lamis;

CIAVARRELLA: originario di Sannicandro Garganico, è in forte contrapposizione con il gruppo TARANTINO;

MASCIAVE’: originario di Andria, risulta stanziato da oltre un ventennio nella cittadina di Stornara.

 

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