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Una proposta di gestione delle energie alternative al tavolo della Comunita’ dei Sindaci del Gargano.

Più volte, nel passato, comitati e associazioni, pur essendosi pronunciati a favore di iniziative per la produzione di energia basata su fonti rinnovabili, hanno espresso la netta contrarietà alla realizzazione di diversi parchi eolici off-shore nel mare del Gargano.

Parchi eolici off-shore di cui si erano attivati gli iter burocratici a partire dal 2010: nel Comune di Ischitella al largo di Foce Varano, nel tratto antistante il mare dei comuni di Vico, Rodi, Peschici, nei comuni di Lesina, Cagnano Varano, San Nicandro Garganico. Ed in altre aree della costa garganica. Una contrarietà complessiva, quindi, che è stato il risultato concreto di una perfetta sintonia tra cittadinanza attiva, associazioni e istituzioni.

Un’azione di contrasto che è nata dall’oggettiva valutazione di totale
incompatibilità della realizzazione di parchi eolici off-shore con
l’attività turistica – principale fonte economica per il territorio
costiero del Gargano – con l’attività della pesca e con l’esigenza
prioritaria di conservazione dell’ambiente naturale e di tutela del
paesaggio.

Il COMITATO CIVICO PER LA TUTELA DEL MARE DEL GARGANO –
oggi rappresentato da VALENTINO PICCOLO e da FRANCESCO ALAURA – ha più
volte ribadito l’esigenza di un coinvolgimento più ampio e congiunto
degli enti e delle comunità garganiche in scelte che non possono e non
devono rimanere circoscritte alla responsabilità dei singoli comuni,
essendo decisioni che riguardano un comprensorio fragile, nel quale
paesaggio e ambiente naturale costituiscono beni materiali su cui
poggiano le speranze e le possibilità di sviluppo sostenibile
dell’intero territorio.

La realizzazione di diversi, distinti e non
concordati parchi eolici off-shore avrebbe avuto un notevole impatto
negativo non solo per l’ambiente naturale e il paesaggio, ma anche per
il disturbo alle rotte percorse dall’avifauna migratoria e la
compromissione della navigazione, sia con finalità di pesca sia con
finalità da diporto, per l’interdizione non solo degli specchi d’acqua
direttamente interessati, ma anche delle comuni rotte navali.

Comitati e associazioni hanno fatto spesso rimarcare che i numerosi
progetti off-shore presentati, non solo erano dannosi e inconciliabili
con l’ambiente, il paesaggio, il turismo, la pesca, le attività umane
dello svago e del tempo libero, ma non assicuravano alle comunità il
ritorno economico e sociale, in termini di servizi e di occupazione, che
una tale scelta avrebbe dovuto garantire con chiarezza e trasparenza.
Non era inoltre irrilevante che, dietro a tante proposte e progetti del
genere, le indagini giudiziarie svelassero a ritmo serrato interessi
illeciti.

Nel 2011, si è POI fatta avanti la richiesta di concessione
demaniale marittima della durata di 50 anni della Società _TREVI
ENERGY_, nello specchio acqueo dei Comuni di _MANFREDONIA, ZAPPONETA,
MARGHERITA DI SAVOIA_, con progettualità che prevedeva l’installazione
di 65 aerogeneratori disposti ad una distanza dalla costa di circa 8 km,
e quella della società _PARCO EOLICO MARINO GARGANO SUD SRL_, per
un’area di kmq 86 nello specchio acqueo dei Comuni di _MANFREDONIA,
MONTE SANT’ANGELO, MATTINATA_, con progettualità che prevedeva
l’installazione di ben 95 aerogeneratori disposti ad una distanza dalla
costa di circa 10 km. In maniera logica e coerente, riproposero la
propria opposizione comitati, associazioni e ampi strati della società
civile, invitando e incoraggiando i Comuni di Margherita di Savoia,
Zapponeta, Manfredonia, Monte S. Angelo, Mattinata a produrre senza
remore la propria valutazione negativa, così come avevano fatto i comuni
della costa del Gargano Nord.

Il COMITATO CIVICO PER LA TUTELA DEL
MARE DEL GARGANO non si è limitato ad esprimere pareri negativi: ha
costantemente proposto, anche attraverso convegni ed incontri, la
costituzione di un CONSORZIO TERRITORIALE GARGANICO, affinché il
territorio potesse gestire direttamente il business dell’eolico, nonché
lo studio, l’installazione e la gestione in proprio anche di altre fonti
di energie alternative, con ricadute economiche esclusivamente a
vantaggio della comunità e delle popolazioni locali.

Un consorzio
territoriale che avrebbe dovuto avere al tavolo delle decisioni da
condividere, oltre alla comunità dei sindaci e al Parco, le associazioni
ambientaliste e il mondo della cultura, affinché lo sviluppo sostenibile
legato alle fonti alternative fosse gestito con oculatezza, nel rispetto
del territorio e dell’ambiente, in un Gargano non tollerabile “_terra di
conquista_”.

Alcune voci profilano la possibilità concreta di
realizzazione di un parco eolico marino nel Golfo di Manfredonia;
ipotesi che stenta ad acquisire conferme.

Ora che la Comunità dei
Sindaci del Gargano ha ripreso la strada degli incontri e delle
decisioni da condividere, sarà possibile prendere, in maniera definitiva
e congiunta, una decisione contro eventuali richieste di parchi eolici
nel mare del Gargano e iniziare a prendere in considerazione la proposta
di gestire in proprio il complesso tema delle energie alternative?

Michele Eugenio Di Carlo