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La “Marea” di Vieste e l’uomo che uccise Federico II, nei fumetti di Frekt, pubblicati dalla Gazzetta del Mezzogiorno

Ho sempre amato i fumetti. Credo siano stati il mio primo amore, ancora prima delle ragazze. Anche perché a 6 anni, quando lessi il mio primo Dylan Dog, odiavo le bambine. Le trovavo stupide. Ora è tutta un’altra storia. Le ragazze mi piacciono. I fumetti anche.

Quando frequentavo l’istituto alberghiero, non avrei mai pensato che un giorno mi sarei laureato in informatica. Lavorare alla qualità dei simulatori per gli elicotteri Agusta Westland, ancora meno. E quando lavoravo per Agusta, non avrei mai pensato che un giorno avrei scritto fumetti. Invece ho deciso di frequentare un corso serale di sceneggiatura, ed eccomi qui a presentare i miei primi volumi.

Gianni Miriantini e la sua Hazard edizioni hanno permesso la realizzazione di questo mio sogno, uno dei tanti. Ma meglio non dirli tutti, che poi non si avverano.

Per festeggiare il 130esimo anniversario della nascita di Gazzetta del Mezzogiorno, la Hazard ha deciso di realizzare una collana di 12 graphic novel che parlano della Puglia. Graphic novel, un bel termine per descrivere quello che noi comunemente chiamiamo fumetto. Le graphich novel usciranno una volta al mese, in allegato al quotidiano. A partire dall’8 Aprile.

Il mio professore di sceneggiatura ai tempi del corso di fumetto, Giorgio Pelizzari, nonostante i nostri screzi a lezione ha sempre avuto un occhio di riguardo per me, o almeno così mi piace pensare. Quando gli fu proposto il progetto da Marco Gastoni, il curatore della collana, Giorgio pensò subito a me. MI chiese di scrivere un soggetto da proporre. Io ne scrissi otto. Ne scelsero due.

20170404 fumetto la mareaLa prima storia parlava di Vieste. Si intitola “La Marea”, come la marea che ci sommerge quando in preda alle mille cose da fare durante la stagione estiva, non riusciamo più a respirare. L’ossigeno che ci manca è la nostra vita privata, i nostri interessi, l’amore. Questa storia racconta di un bagnino che ha deciso di innamorarsi nel periodo sbagliato: il mese di agosto. Coprotagonista della storia: il Pizzomunno. Il monolite avrà un ruolo importante, e non servirà a fare da semplice sfondo alla storia.

Sebbene il soggetto della storia sia mio, il grosso del lavoro di sceneggiatura è stato fatto da Giorgio, aiutato dai disegni di Angela Allegretti, matita storica del Giornalino. Ma tranquilli, la mia mano è presente anche se in versione ridotta.

La seconda storia è “Il fiore e la serpe: l’uomo che uccise Federico II”. Per tutti Federico II è lo stupor mundi, ma tra i vari, era anche conosciuto come il martello del mondo. Questo aspetto dell’imperatore mi ha sempre affascinato. Tutti noi lo conosciamo come un mecenate, ma ci sono tanti lati oscuri della sua storia. Poco conosciuti. Nella mia storia, i riflettori sono puntati proprio su quest’ultimi. Un’altra cosa che non ho mai amato, sono i fumetti storici. La storia è interessante, ma certe volte viene narrata in maniera troppo didascalica. Ho cercato di narrare quindi la parte più oscura della vita di Federico II: la sua morte. Gli ultimi suoi giorni per l’esattezza. Una miriade di flashback tessono una storia che ha più il sapore di un western pulp che di un fumetto storico classico.

Per questo volume, non solo il soggetto ma soprattutto la sceneggiatura sono tutta farina del mio sacco. Ovviamente tutto sotto l’occhio vigile di Giorgio, che dall’alto della sua esperienza in Bonelli e su Topolino mi ha permesso di camminare sulle gambe e non sbagliare mai strada. In questo fumetto credo di aver osato tanto, ma non avrei mai potuto osare se non ci fosse stato al mio fianco Mattia Sanse. Un ragazzo (giovanissimo), anche lui esordiente, ma dal talento che sicuramente lo porterà fra i grandi. Il mio desiderio? Arrivare al giorno in cui potrò citare il Pippo nazionale e poter dire “l’ho scoperto io”. Sarebbe la soddisfazione più grande.

No, forse la soddisfazione più grande sarebbe quello di raccontare delle belle storie. Ma questo dovrete dirmelo voi. Io nel frattempo, scaramanticamente, incrocio le dita.

Francesco Olivieri, ma per tutti sono Frekt