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Un anno di “Gargano mio”. Il legame con gli ascoltatori e l’attualità di una canzone

Era circa un anno fa quando veniva pubblicata Gargano mio, canzone dedicata alle bellezze ed alla storia del Monte Sacro, interpretata dalla cantante apricenese Roberta Palumbo, e da allora non cessano le tante testimonianze di apprezzamento e di affetto degli ascoltatori, che ritrovano nel brano, e nel video magistralmente realizzato da Niki dell’Anno, le radici e l’incanto della propria terra. “ Da subito, dopo la pubblicazione del video on line nel giugno del 2016, realizzato col sostegno dell’Ente Parco Nazionale del Gargano, ho incominciato a ricevere messaggi di apprezzamento e di affetto, per quella che si sta dimostrando, anche grazie ai rinnovati ascolti, non solo una canzone, ma il vero e proprio manifesto di un territorio, splendido, ma spesso poco valorizzato” dichiara Roberta Palumbo. Scritta dal cantautore pugliese Nazario Tartaglione, in memoria del nubifragio di fine estate 2014, Gargano mio fonde canzone d’autore e tradizione, attualità e storia, con melodie e versi che sanno di Italia, di Puglia e di Mediterraneo. Registrata presso il Sanità Music Studio di Napoli, con gli arrangiamenti di Nicola Scagliozzi, ha anticipato l’uscita dell’album SonAncore, da poco editato da Claudio Poggi, storico produttore e scopritore di Pino Daniele, per la napoletana Marechiaro Edizioni. Un brano carico di suggestioni ed evocazioni, come nei versi “Un silenzio antico rinasce sopra il Monte, e s’alza una preghiera che arriva fino a qui, mentre tutto il mondo intona il tuo splendore, suona la montanara ed io canto così…”, poesia che non ci stanchiamo di ascoltare, facendo i complimenti a chi ha saputo credere nelle proprie radici e nel loro valore.
E’ possibile vedere il video al seguente link https://www.youtube.com/watch?v=SW9SdqKwHfw

Per approfondimenti visitare il sito www.robertapalumbo.it

Di seguito il testo della canzone, scritta da Nazario Tartaglione

Gargano mio
Strade corrono al mare
tra stelle, fiori e lampare.
Un vecchio, come un trabucco
sorride da un pontile
E paesi bianchi accucciati sopra i monti
finestre come occhi che sognano così
su spiagge incantate che vibrano d’estate
raccontano l’oriente naufragato qui
Ritornello
Gargano mio, te warde Ddije
Sotte a stu ciele senza pietà
Gargano mio ‘nge sta cchiù Ddije
sotte a stu ciele senza pietà
Facce di contadini
pastori e marinai.
Storie di questa terra
che tu non scorderai
Un silenzio antico rinasce sopra il Monte
e s’alza una preghiera che arriva fino a qui
Mentre tutto il mondo intona il tuo splendore
suona la montanara ed io canto così
Ritornello
Gargano mio, te warde Ddije
Sotte a stu ciele senza pietà
Gargano mio ‘nge sta cchiù Ddije
sotte a stu ciele senza pietà

 

 

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