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Parco/ Alla Comunità fumata nera per le elezioni. Saltata la nomina del vicepresidente e di due componenti nel direttivo: il presidente Tavaglione pronto a mollare. Spaccatura tra PD e “Capitanata Civica”

«Non nascondo affatto il mio dispiacere per come è andata a finire la seduta. L’intesa è saltata per giochini di potere, che la gente – a maggior ragione in questo momento storico di crisi generalizzata – non comprende e disapprova. All’ordine del giorno c’erano punti importanti da approvare. Ma così non è stato». E’ un Franco Tavaglione (presidente dell’assemblea) amareggiato quello che parla a margine della seduta della Comunità dei sindaci del Parco di due giorni fa svoltasi presso la sede dell’ente di via Sant’Antonio Abate a Monte Sant’Angelo e che si è risolta in un nulla di fatto. Tanto è vero che è stata aggiornata a data da destinarsi A saltare sono state la elezione del vicepresidente della Comunità del Parco (in sostanza il vice di Tavaglione) e la designazione dei due componenti della Comunità in seno al consiglio direttivo dopo la decadenza di Rocco Ruo e Nicola Pinto. Presenti in 15 su 20 (l’organismo, come si ricorderà, raggruppa i 18 Comuni dell’area protetta, più la Provincia e la Regione): San Marco in Lamis, San Giovanni Rotondo, Vieste, Apricena, Vico del Gargano, Monte Sant’Angelo, Manfredonia, Serracapriola, San Nicandro Garganico, Rignano Garganico, Cagnano Varano, Ischitella, Carpino, Peschici e l’ente Provincia. Assenti in cinque: Mattinata, Isole Tremiti, Rodi Garganico, Lesina e Regione Puglia. Quindi seduta valida. Ma durata poco. Infatti secondo una sommaria rico¬struzione dell’andamento dei lavori, subito dopo l’avvio e prima ancora di scorrere i cinque accapi presenti all’ordine del giorno e rimasti così inevasi (vi erano anche la modifica dello statuto, le determinazioni sul regolamento per l’organizzazione ed il funzionamento della Comunità del Parco ed il parere sulla variazione al bilancio 2017), Angelo Riccardi, sindaco piddino di Manfredonia, ha chiesto una sospensione di cinque minuti. Si sono così raggruppati i primi cittadini (o delegati) di Manfredonia, Cagnano Varano, Ischitella, Carpino, Vieste, San Giovanni Rotondo, San Marco in Lamis e Monte Sant’Angelo. Fermi invece ai, loro posti i sindaci (o delegati di Peschici, Vico del Gargano, Serracapriola, San Nicandro Garganico, Rignano Garganico, Apricena e dell’ente Provincia. I primi riconducibili al Pd di Raffaele Piemontese, i secondi ai civici di Leo Di Gioia. Due gruppi, quindi. Alla fine è stato fatto presente al presidente che non vi erano le condizioni per andare avanti. Da qui l’aggiornamento della seduta. Ma non sono mancati i momenti di tensione. «Rimettere il mandato da presidente della comunità poiché eletto alla carica di vicepresidente del Gal? Sono pronto – dichiara Tavaglione -. Ma a condizione che vengano licenziati tutti i punti programmatici per i quali mi sono impegnato al momento dell’accettazione della carica.

Francesco Trotta