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Pescherecci ormeggiati da domani tutti fermi. Marineria sul piede di guerra: ancora niente indennità 2015 e 2016.

Pescherecci in porto dal 31 luglio al 28 agosto per il fermo biologico. Ma alla marineria il provvedimento proprio non va. Perchè ad oggi non sono stati ancora stanziati i fondi per coprire le indennità relative al 2015 e al 2016. Anzi, per dirla tutta, qualche giorno fa, è stata pubblicata una graduatoria, provvisoria, relativa al 2015, delle istanze ammesse al contributo. Un ritardo decisamente cronico che mette in grosse difficoltà gli armatori e gli equipaggi.
Nel frattempo, con un emendamento, la precisazione arriva proprio da Federpesca, è stata incrementata la dotazione finanziaria per il fermo pesca 2017. «Con l’emendamento approvato al Senato, primo firmatario il sen. Antonio Azzollini, sono state apportate – spiega Federpesca – ulteriori risorse finanziarie, pari a 7 milioni di euro, per le indennità dovute ai lavoratori del settore a fronte della sospensione obbligatoria dell’attività di pesca nel 2017. L’intervento consentirà di prolungare il trattamento, inizialmente previsto per soli 30 giorni rispetto ai 42 giorni di interruzione, e di coprire gli oneri derivanti dalla corresponsione dell’indennità».

Ma i problemi per gli anni pregressi restano. Tanto che, nelle scorse settimane, le marinerie, si erano opposte al fermo senza che fossero state corrisposte alle imprese le indennità loro dovute per il fermo osservato obbligatoriamente nel 2015 e 2016. «Un ritardo inaccettabile, frutto – aveva detto Luigi Giannini, presidente della Federazione.- di impreparazione ed improvvisazione nel gestire un meccanismo, quello previsto dalle norme comunitarie sin dal 2014, che porta all’esasperazione le imprese destinatarie della misura». Anche perché «l’interruzione prolungata dell’attività di pesca, imposta nello scorso biennio attraverso il fermo biologico ed il fermo tecnico – aveva aggiunto – ha costretto le aziende a sopportare comunque i costi di armamento del peschereccio, anche in considerazione del ritardo e delle inefficienze derivate dalla corresponsione delle indennità di Cassa Integrazione per gli equipaggi».
E sui ritardi accumulati si erano espressi anche i sindacati dei lavoratori della pesca Fai-Cisl, Flai-Cgil e Uila. «Ad oggi dopo diversi solleciti presso il Ministero del Lavoro non sappiamo come questo intenda intervenire a sostegno del reddito dei lavoratori dipendenti delle aziende di pesca e dei soci».
E invece, al momento, niente. E’ arrivato il fermo. Dal 31 luglio al 28 agosto i pescherecci resteranno in porto. E’ stata solo pubblicata una graduatoria, provvisoria, relativa al 2015, per valutare le istanze ammesse al contributo. Unico spiraglio l’incremento del fondo per il fermo del 2017. Ma non basta. La marineria è in sofferenza.