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Scempio al sito archeologico di Faragola. La Regione si costituisca parte civile

La Regione Puglia si costituisca parte civile contro gli eventuali responsabili dello scempio nell’area archeologica di Faragola, oggetto di un atto sconsiderato e altamente lesivo nei confronti della comunità di Ascoli Satriano e di tutta la Puglia.
Non si possono tollerare azioni così invasive per la tutela e valorizzazione della culturale pugliese, ma soprattutto non si può lasciar correre che soldi pubblici, destinati proprio al recupero e valorizzazione di un’area archeologica, vengano depredati e sperperati a causa di atti dolosi, così come pare sia avvenuto per la distruzione della copertura del sito di Faragola.
Poco più di un anno fa la Regione Puglia, attraverso una determina dell’Area politiche per la promozione del territorio, dei saperi e dei talenti, con un accordo di programma, destinava 1 milione e 600 mila euro al recupero e valorizzazione dell’area archeologica di Faragola e del Parco dei Serpenti ad Ascoli Satriano. I termine dei lavori è previsto per marzo 2018, ma viste le condizioni in cui è stato ridotto il sito archeologico, difficilmente potrà essere rispettata la data di consegna, con ulteriore danno alla comunità locale che si vede privata della fruizione di un bene storico di grande richiamo culturale, accademico e turistico.
Per questo occorre mano ferma contro chi si rende responsabile di simili scempi contro la Storia che offendono la dignità culturale dell’intera Puglia e del suo patrimonio storico-culturale. Auspico quindi una decisa presa di posizione della giunta e dell’assessore regionale alla Cultura ad essere al fianco degli amministratori di Ascoli Satriano e a tutti i pugliesi che non vogliono rinunciare a valorizzare il patrimonio artistico-culturale della nostra regione.