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Dati LEA/ Puglia bocciata per l’assistenza

Il ministero della Salute conferma che nel 2015 la Puglia non ha raggiunto la sufficienza nella «griglia Lea», ovvero il monitoraggio delle prestazioni garantite dal sistema sanitario: appena cinque punti in meno rispetto alla soglia minima di 160 fanno finire la Puglia tra le cinque Regioni canaglia (Molise, Sicilia, Campania e Calabria), dato peraltro già noto fin da prima dell’estate e ieri ufficializzato con la pubblicazione dei dati. «Ne 2016 ‘siamo risultati perfettamente adempienti», dice il capo del dipartimento Salute, Giancarlo Ruscitti evidenziando poi che per il 2015 la Regione ha comunque ottenuto dal ministero, nell’ambito del tavolo di monitoraggio del Piano operativo, lo sblocco delle risorse per la cosiddetta premialità tuttavia la revisione della griglia Lea, pur effettuata, ha lasciato ugualmente la Puglia con il risultato definito «critico» dal ministero (al Sud l’unica adempiente è la Basilicata): nel 2014 era infatti riuscita, seppur per pochissimo (162 punti) a ottenere la sufficienza. Non sono infatti soddisfacenti i dati delle coperture vaccinali (trvalente, quadrivalente e influenza per gli ultra 65enne), sugli screening per il tumore al seno, sui controlli che la zootecnia, sui posti letto delle residenze per anziani, sulla spesa farmaceutica, sui ricoveri in day-hospital, sui parti cesari primari che si attestano al 31 %, sulle fratture del femore operate entro due giorni (appena il 45%) e sul tempo di attesa medio dell’ambulanza del 118 19 minuti). Dati preoccupanti (in particolare quello per la vaccinazione trivalente, all’84% contro un livello minimo del 95%) su cui la Regione garantisce che le rilevazioni più recenti hanno già mostrato miglioramenti: sulla spesa farmaceutica territoriale, ad esempio, le misure di ottimizzazione lanciate a inizio anno stanno mostrando i primi effetti e dovrebbero produrre a fine 2017 un risultato significativo. La stessa griglia Lea per il 2015, viene fatto notare ad esempio, mostra che la Puglia ha già un ottimo tasso di ospedalizzazione (140 ogni mille abitanti) in linea con quello delle migliori Regioni d’Italia. I dati del ministero mostrano poi che il punteggio più alto, 212, è ancora una volta quello della Toscana, seguita da Emilia Romagna e Piemonte (205), Veneto (202). La peggiore in assoluto è la Campania con 106 punti. Nemmeno questa è una novità.