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Vieste – L’ultimo saluto a Pasquale Vaira

C’era tanta, tanta, tanta gente ieri mattina nella Chiesa Gesù Buon Pastore, a circondare d’affetto la famiglia Vaira-Pecorelli e per dare l’ultimo commosso saluto a Pasquale, il ventenne stroncato da un improvviso arresto cardiaco la sera di mercoledì 24 gennaio a Chieti. C’erano i medici, colleghi di Antonio e Graziella, il mondo dello sport, quello praticato da Pasquale e quello a cui Antonio dedica il suo tempo libero sia come dottore che come dirigente, c’erano gli ex insegnanti del ragazzo, c’era Ylenia, la fidanzata di Pasquale che l’ha sentito spirare mentre era tra le sue braccia.

C’erano tanti sacerdoti (anche loro con le lacrime agli occhi), quelli che Pasquale aveva conosciuto partecipando ad alcune iniziative dedicate ai giovani della diocesi e con cui si era confrontato per trovare quel percorso di Fede, poco chiaro fino a poco tempo fa, che lo aveva spinto a frequentare una parrocchia di Chieti dove svolgeva anche opera di volontariato.

E c’erano soprattutto i suoi amici, tanti coetanei increduli e distrutti per quanto accaduto. Molti, ancora studenti, hanno ottenuto lo spostamento delle manifestazioni previste per la Giornata della Memoria per poter partecipare ai funerali. C’erano quelli con cui giocava a pallone, quelli con cui scherzava ad ogni incontro, quelli con cui ha condiviso gli anni della scuola. Proprio questi ultimi, tornati in massa dalle rispettive università, lo hanno salutato con una lunga lettera di addio, intrisa di commozione ed ironia nel ricordare episodi da loro vissuti: “Mai avremmo voluto scrivere queste parole, e probabilmente lo stiamo facendo con una delle tante penne che ti abbiamo rubato in questi anni…”

Il coro dei giovani della diocesi, il suono del violino, le note di “Gli Angeli” di Vasco Rossi e il volo di una ventina di palloncini bianchi hanno accompagnato Pasquale verso l’ultima sua dimora, tra le lacrime di chi continua ancora a chiedersi “Perché?”.