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Un processo per diritti di pascolo nel 1561 a Ischitella (XVII parte)

In questa se presso la zona avesse visto oculatamente il detto bestiame dei detti Vincenzo di Carlo e di Antonio Francesco della Rivera se avessero fatto detto danno ai campi di grano e lino dei Signori. Per quale mano questo non sapendo altro che eseguito quello che avevano detto di sopra i capovaccari confermare detto danno e che lo pagavano ,lo quale danno tanto apprezzato tanto di lino come di grano senza alcun dire nel sapere l’interesse della causa o verità nel fornire per averlo udito o emerso nel luogo nel tempo al Signore vostro.
Segno di croce per mano propria del suddetto Francesco che scrivere non sa.
Joe de Cocula della terra d’Ischitella citato per mezzo di giuramento in detta su detta informazione tanto nella causa e nella stessa che fu data in questa informazione per prima passata da mesi per essere stata di detta vernata stando in Ischitella il bestiame abruzzese con vacche e altro bestiame quale stanno affidati nel territorio d’Ischitella e di Varano che avevano fatto tanto danno che erano di Francesco Antonio della Rivera e di Vincenzo di Carlo dell’Aquila ,Cola de Rocchio capovaccaro del detto Vincenzo di Carlo stando nella difesa d’Ischitella ,Francesco de Paulino per sé stesso e per altri per primo fossero andati per il danno che aveva fatto ad altri, a Berardino de Fraticovello, a Joe Francesco Turco,e Francesco de Mattiuccio,e per questo Francesco de Paulino mandò ad apprezzare il danno di detti lini ,e fatto questo per farlo vedere in Ischitella i cavallari della dogana con Petro Cocciglio e e Gasparo d’errico cavallari con i padroni che avevano ricevuto il danno da detto bestiame per andare a reclamare e lamentarsi i detti Petro e Gaspare i garzoni di detta terra i quali pure avevano avuto danno ai loro seminativi di lino e grano dati dallo stesso bestiame abruzzese che stavano a la detta difesa e demanio e così i detti Pietro e Gasparo firmarono l’apprezzamento uno a Francesco de Paulino e a Francesco di Pietro che fossero mandati ad apprezzare tutti i danni fatti in detti lini e grani.

Giuseppe Laganella