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Un processo al Visconti nel 1758 a Ischitella (62° parte).

Col tempo espose la presente con memoriale e depose colla sua deposizione il predetto Gio.Batta Visconti che verso la fine del mese di Aprile di detto passato anno 1758 e essendo venuto dalla terra di Peschici in questa d’Ischitella con circa cento armati ad uso turco con tamburri e bandiere per accompagnare in questa terra di Peschici il suddetto Ill.re Marchese ,il medesimo non sapendo come dar da mangiare a tanta gente richiese tre, o quattro agnelli dalla sua mandria ed poiché ne aveva pochi e meditava di farne altri e vi tenendo in esso un castrato vi dichiarò che si contentavano di darglielo e non prendere gli agnelli, ma nonostante la sua dichiarazione il predetto ill.re marchese avendo fatto chiamare il Guardiano Leonardo Michele d’errico in di lui assenza gli diede l’ordine di andare a prendere dalla sua mandria gli agnelli ed esso Visconti frattanto aveva dato anche l’ordine di prendere il castrato e così venuti in questa terra tre agnelli ed il castrato li aveva fatto macellare e distribuire senza pagamento a questa gente armata in Peschici che per l’allegrezza avevano sparato più archibuggiate e per non soggettarsi a somiglianza violenze era stato necessitato di, levare le sue dalla campagna di questa terra e mandarle in quella di Montecorvino in cui aveva i suoi congiunti.
Praticatesi le diligenze per la certificazione del contenuto in questo terzo capo col detto di più testimoni ho appurato di essere vero ,che nel mese di Aprile del presente prossimo passato anno 1758 vennero in questa terra quaranta persone di Peschici travestite ad uso turco armate con schioppi e con tamburro per fare finezza a detto Ill.re Marchese accompagnandolo in tal maniera nel loro paese dove doveva conferirsi e che in cambio della visita nella mattinata dette ill.re Marchese da mangiare visto che non si vendeva carne nella solita bottega del macello mandò a chiamare il Sindaco Gio Batta Visconti per mezzo di Leonardo Ventrella che si trovava nel Palazzo e conferitosi in esso il Visconti si lamentò con esso suddetto Ill.re Marchese che per mancanza della carne nel macello e gli diede premura a procurare qualche animale per poter dare a mangiare a quella gente e il Visconti gli offrì un castrato che di suo aveva nella sua mandria senza denaro. Se ne partì poi il predetto Ventrella e ed essendo stato chiamato sopra il Palazzo il Guardiano Leonardo Michele d’errico come quello dice che esso non era più al servizio di detto Ill.re marchese e gli fu ordinato che da Gio Batta Visconti a dover andare in campagna a prendere quattro agnelli e uno dalla mandria di don Francesco Antonio Ventrella ,un Altro a quella di del Mag.co Saverio Agricola un altro da quella di Felice Caputo e l’altro da quella di esso Visconti ,per andarsi a dare da mangiare alle genti predette di Peschici incaricando di vantaggio il Visconti a dover eseguire puntualmente ed avendo il Guardiano predetto veduta questa disposizione dell’ordine di detto Ill.re Marchese si unì coll’altro guardiano Pasquale Paolino di andare a cavallo e riflettendo di essere l’ora tardi determinarono di andare a prendere i quattro agnelli da dare alle mandrie più prossime e due per ciascuno ,che erano appunto quella di Felice Caputo e di Gio batta Visconti distanti circa due miglia. Continua.-

Giuseppe Laganella

 

 

 

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