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Omicidio a Vieste (5) / DDA: “Si rischia di distruggere l’economia di questa cittadina”

Che la mafia abbia messo gli occhi da tempo su Vieste e sulle attività economiche-turistiche della zona lo rimarca da tempo la Direzione distrettuale antimafia di Bari. «Fonte di reddito illecito, forse la prima, per le organizzazioni maliose del Gargano, oltre al traffico ed allo spaccio di sostanze stupefacenti, è il turismo. Molte strutture di Mattinata, Manfredonia e Vieste sono gestite direttamente o controllate attraverso il racket delle estorsioni. Il duplice omicidio dei fratelli Piscopo, potrebbe perciò essere letto anche come un messaggio che la mafia ha voluto lanciare all’intero settore imprenditoriale della zona». Lo scrisse il 29 novembre 2010 l’allora procuratore capo di Bari Antonio Laudati, quindi capo anche della Direzione distrettuale antimafia, nel commenta¬re il vertice tra magistrati della Dda, Procure di Foggia e Lucerà e investigatori, tenutosi nel ca¬poluogo regionale all’indomani del rinvenimento dei cadaveri carbonizzati dei fratelli Giovanni e Martino Piscopo, rapiti, torturati, uccisi e bruciati dalla mafia garganica (altro delitto rimasto impunito). «Le mafie di Capitanata rischiano di distruggere l’economia di una delle località balneari più belle d’Italia, Vieste». Lo disse il primo febbraio del 2017 il procuratore di Bari Giuseppe Volpe, nella conferenza stampa per il blitz antidroga «Coast to coast» di Dda e Polizia e sfociato nell’arresto di 13 presunti trafficanti e spacciatori di marijuana sull’asse Gargano-San Severo-Cerignola-Barletta-Albania. «Questa operazione» aggiunse il procuratore Volpe che è a capo anche della Dda «dimostra ancora una volta l’intenso narcotraffico dall’Albania alle coste pugliesi. Lungo le coste delle tre province del distretto, Bari, Bat e Foggia, sono state sequestrate negli ultimi due anni circa 12 tonnellate di droga e riteniamo che molti carichi siano sfuggiti ai controlli». La scelta di Vieste dei narcotrafficanti, secondo quanto spiegato dalla Dda, è il sintomo di un «tentativo di infiltrazione della mafia in tutte le attività del territorio, da quelle lecite del turismo a quelle illecite del traffico di stupefacenti». Dalla magistratura nel corso della conferenza stampa giunse anche l’appello ai cittadini «a collaborare, denunciando, per salvare l’economia di un intero territorio come quello del Gargano».

gazzettacapitanata

 

 

 

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