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Regione/ La guerra dei ticket sull’ipertensione. Esenzione cancellate a quasi un milione di pazienti: farmaci gratuiti solo se c’è un danno ad altri organi.

Caos nei distretti sanitari, pazienti in cerca di spiegazioni negli studi dei medici e un rimpallo pesante delle responsabilità tra Regione e la federazione dei medici di base. Nella sanità pugliese scoppia il caso delle esenzioni ticket per i soggetti ipertesi. Parliamo di una patologia che interessa una platea di un milione di pugliesi. La maggior parte di loro sta scoprendo solo in questi giorni di non essere più esente dal pagamento dei farmaci per l’ipertensione arteriosa. Il 31 marzo scorso infatti sono scadute le esenzioni ticket per reddito. Si tratta di una scadenza già nota e che si verifica periodicamente. Spetta al ministero delle Finanze aggiornare i dati degli esenti. Fin qui tutto normale. Ma a creare davvero il caos nei distretti e negli studi di tutti i medici prescrittori è un’altra scadenza. Il 28 marzo scorso l’assessorato alla Sanità ha inviato ai direttori generali di Asl, Policlinici e Irccs, ai responsabili dei sistemi Cup, uffici relazioni per il pubblico e direttori dei distretti sanitari, una nota con cui in sostanza si comunica che a partire dalia fine di marzo le esenzioni valgono solo per gli ipertesi con danno d’organo (chi soffre di cardiopatia e nefropatia ipertensiva, ipertensione secondaria maligna o retinopatia ipertensiva). Chi invece è iperteso ma non può dimostrare il dannò d’organo non ha più diritto a ottenere gratuitamente i farmaci contro l’ipertensione (una spesa media di 150-200 euro all’anno). In questo modo la Puglia non fa che adeguarsi al rinnovo dei Livelli essenziali di assistenza, varato dal ministro della Salute Beatrice Lorenzin nei 2017. «Si invitano pertanto i medici di medicina generale – è scritto nella nota inviata dall’assessorato regionale alla Salute – ad informare in tal senso gli assistiti». Ora per la stragrande maggioranza degli ipertesi pugliesi intenzionati ancora a usufruire dell’esenzione non resta che andare dal proprio medico di fiducia per verificare se hanno riportato danni d’organo e ripetere tutta la procedura per ottenere l’esenzione dal pagamento dei ticket. Peccato che questa novità fosse conosciuta fin dall’autunno del 2017, ma la nota della Regione è arrivata solo una decina di giorni fa. È questa in sostanza l’accusa di Filippo Anelli, presidente dell’Ordine dei medici di Bari: «Sarebbe stato meglio se la Regione avesse coinvolto i lavoratori del settore per trovare una soluzione che arrecasse meno danno possibile ai pazienti, anche perché parliamo, di circa un milione di persone che hanno a che fare con questa patologia. Le norme vanno rispettate, ma con maggiore attenzione si sarebbero evitati i disagi». Ma dal fronte della Regione tutte le accuse sui ritardi vengono rispedite ai mittenti: «I medici di medicina generale avrebbero dovuto provvedere a fare la rivisitazione delle esenzioni sin dall’autunno dell’anno scorso — attacca Giancarlo Ruscitti, direttore del dipartimento Salute della Regione – non era certo un compito nostro. Questa non è una legge regionale, ma statale e i medici dovrebbero conoscere le leggi dello Stato. I nostri uffici, durante i controlli, si sono accorti che c’erano ancora un numero consistente di pazienti che non aveva più diritto all’esenzione e hanno inviato una circolare segnalando i ritardi dei medici nell’adeguarsi alla legge». Di opinione opposta Anelli: «Le esenzioni non possono essere in nessuna maniera né inserite né eliminate dai medici. Il sistema è automatizzato ed è gestito centralmente da Edotto e InnovaPuglia. Per cui la responsabilità di questo ritardo è totalmente in capo alla Regione». Sulla stessa linea Antonio Chiodo, presidente regionale dello Snami, il sindacato autonomo dei medici italiani: «Noi medici dobbiamo fare autocritica perché spesso nella categoria si fa difficoltà ad aggiornarsi dal punto di vista amministrativo. Ma spettava alla Regione intervenire in prima battuta, comunicando le novità». Intanto sempre sul fronte sanitario, oggi sarà convocata una giunta straordinaria nella quale saranno commissariate le Asl di Bari, Brindisi e Taranto. La fase commissariale durerà più di un mese e sarà gestita dagli attuali direttori generali. Subito dopo verranno nominati i nuovi manager.

I punti.

Nuove norme da marzo 2017 l’avviso ai medici in ritardo

1 nuovi Lea

Il 21 marzo del 2017 vengono pubblicati in Gazzetta ufficiale i nuovi Livelli essenziali di assistenza che aggiornano l’elenco delle patologie per le quali lo Stato garantisce la gratuità delle cure

2 Il casa degli Ipertesi

I nuovi Lea stabiliscono che hanno diritto all’esenzione dal pagamento dei ticket solo quei pazienti ipertesi che hanno riportato danni d’organo. Tutti gii altri dovranno farsi carico delle spese per i farmaci

3 La nota della Regione

Con una circolare inviata il 28 febbraio scorso la Regione invita i medici prescrittori a informare gli assistiti sulle procedure per ottenere la nuova esenzione e sulle forme di ipertensione per le quali non è più prevista la gratuità delle cure

4 Lo scontro

Secondo i medici di base era compito della Regione mobilitarsi dall’autunno scorso per avviare un adeguamento graduale dei pazienti pugliesi alle nuove norme. Ma l’assessorato respinge le accuse e chiama in causa le responsabilità amministrative dei medici

 

Antonello Cassano
barirepubblica

 

 

 

 

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