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Vieste/ Stato di agitazione della polizia locale la replica del sindacato Diccap al sindaco Nobiletti. Riceviamo e pubblichiamo.

La sicurezza dei lavoratori viene prima di ogni cosa!

La genericità degli argomenti trattati dal Sindaco Nobiletti, nel corso dell’intervista radiofonica, mi è sembrata più “un’arrampicata sugli specchi” che una smentita ai cinque punti oggetto dello stato di agitazione della Polizia Locale di Vieste. Vertenza che, a breve, verrà discussa al tavolo del Prefetto di Foggia, in qualità di unico Organo preposto a raffreddare i conflitti tra le parti.
Quelle che, per il Sindaco Nobiletti, sono solo “infondate lamentele”, per noi, invece, sono “dati di fatto”. Quando si sostiene che le “lamentele siano prive di fondamento”, allora buona norma vuole che poi lo si dimostrasse. Tutto questo però non è avvenuto!
In vero, nella sua intervista, dei cinque punti “pomo della discordia”, solo alcuni- i primi due- (riduzione dell’organico e ingerenza nell’attività di Polizia Locale da parte di un Dirigente) sono stati toccati, o meglio “sfiorati”, dal Sindaco, a cui va riconosciuta, però, la capacità di aver saputo dribblare l’argomento, spostando l’attenzione del pubblico verso quelle tematiche populiste che, al giorno d’oggi, più fanno breccia nell’elettorato, senza preoccuparsi delle cicatrici immeritate che spesso tali atteggiamenti lasciano.
Parto dal primo degli argomenti “sfiorati” (carenza di organico), poiché reputo necessario un vero approfondimento affinché tutti sappiano. Le unità di prossima occupazione (ci auguriamo), di cui fa menzione il Sindaco, sono n° 8 unità a tempo determinato part-time 50%, che sommate fanno 4 unità a tempo pieno, nonché n°4 unità a tempo indeterminato sempre part-time a 33,33%, che sommate fanno circa 1,3 unità. Credo che si stia parlando quasi del nulla rispetto a quelle che sono le reali esigenze di una Città come Vieste! Gli standard numerici a garanzia dei Servizi di Polizia Locale sono sanciti dalla Legge Regionale Puglia, i cui parametri sono stati analizzati anche a tutela della sicurezza degli stessi operatori. Per garantire la sicurezza ai cittadini occorre prima assicurarla a chi la deve attuare! Lo standard/organico numerico attuale è ben lontano da quello stabilito e la Città di Vieste, per le note vicende di cronaca, di certo non è “un’isola felice”!
Anche il secondo argomento (ingerenza nell’attività di Polizia Locale da parte del Dirigente) è stato “sfiorato”, per poi incentrare il discorso su un tema che io annovero tra i peggiori: il “terrorismo psicologico” dei procedimenti disciplinari. Il Sindaco Nobiletti, oltretutto avvocato, ben sa che, ope legis, il Dirigente al Personale, alla pari di tutti gli altri Dirigenti, ha il “potere di controllo” solo ed esclusivamente sui dipendenti ad esso assegnati. Il personale della Polizia Locale, per espressa previsione di legge (art. 9 della Legge Quadro n°65/86), è assoggettato SOLO al Comandante o suo facente fruizione, il quale, a sua volta, “è responsabile verso il Sindaco dell’addestramento, della disciplina e dell’impiego tecnico-operativo degli appartenenti al Corpo”. I poteri riconosciuti al Sindaco in detta materia, sono sanciti dalla predetta Legge (art.2) e, di certo, tra questi non vi è quello di “delegare”, come da Lui precisato nell’intervista, un Dirigente non dell’area di vigilanza al controllo del personale della Polizia Locale.
Sul tema della “nuova” Caserma preferisco stendere un “velo” (nel vero senso della parola), per le condizioni igieniche, modi e tempi per il trasloco ed occupazione dei locali. In questo caso, non avrei dovuto “raffreddare conflitti”, bensì “accenderne” altri e coinvolgere le preposte autorità. Siccome a questa O.S. non interessa fare populismo, bensì interessa la sicurezza degli operatori della polizia locale, mi auguro che, a breve, il Corpo di Polizia Locale di Vieste “alloggi” in una Caserma di tutto rispetto e munita di tutti gli accorgimenti finalizzati alla sicurezza di chi dovrà poi lavorarci dentro.
Certamente il fastidioso “stridio” lasciato sullo specchio dalle unghie del Sindaco è stato avvertito da tutti, come pure è stata avvertita la sua capacità di dirottare le dovute risposte alle motivazioni dello stato di agitazione (mancata fornitura delle divise nei termini regolamentari, mancate visite mediche da parte del Medico Competente, all’esposizione a rischio di alcuni servizi senza essere muniti dei Dispositivi di protezione individuale e con un numero adeguato di personale). Forse, anche quest’ultime, per Lui saranno “lamentele prive di fondamento”, ma di certo io non mi vorrei trovare al suo posto quando innanzi al Prefetto di Foggia, con dati alla mano, verrà evidenziata che la sicurezza degli operatori della Polizia Locale di Vieste viene minata quotidianamente, nonché tutte le inadempienze alla Legge sulla Sicurezza.
Concludo usando le stesse parole del Sindaco invertendo però l’ordine: fateli lavorare come hanno sempre fatto, lasciandoli stare tranquilli!

San Giovanni Rotondo, lì 22 aprile 2018

Il Coordinatore Regionale/ Provinciale
Dott. Luigi Sabatelli