La IV commissione del Consiglio regionale della Puglia, presieduta dal consigliere regionale Donato Pentassuglia, ha approvato all’unanimità’ il disegno di legge sulla “Integrazione alla legge regionale 1 dicembre 2017, n. 49 ‘Disciplina della comunicazione dei prezzi e dei servizi delle strutture turistiche ricettive nonché’ delle attività’ turistiche ricettive ad uso pubblico gestite in regime di concessione e della rilevazione dei dati sul movimento turistico ai fini statistici’”.Il provvedimento istituisce in particolare, ai fini della conoscenza dell’offerta turistica regionale, il Registro regionale delle strutture ricettive non alberghiere con l’attribuzione del “Codice identificativo di struttura” (CIS). Quest’ultimo dovrà obbligatoriamente essere citato al fine di agevolare i controlli in tutti i supporti pubblicitari utilizzati (digitali, scritti, stampati etc). Per gli inadempienti sono previste sanzioni pecuniarie da un minimo di 500 a una massimo di 3.000 euro per ogni attività’ pubblicizzata, promossa o commercializzata priva del CIS. Le funzioni di vigilanza, controllo e di irrogazioni delle sanzioni amministrative saranno esercitate dai comuni, ferma restando la competenza dell’autorità’ di pubblica sicurezza e dell’autorità’ sanitaria nei settori di pertinenza. La commissione, inoltre, su richiesta dell’assessore regionale al Turismo Loredana Capone, ha deciso di prorogare di una settimana l’esame della proposta di legge (presentata da Ruggiero Mennea, Francesca Franzoso, Fabiano Amati, Donato Pentatassuglia e Giovanni Liviano) sulle “Modifiche alla legge regionale 11 febbraio 1999, n.11 (Disciplina delle strutture ricettive ex art. 5,6 e 10 della legge 17 maggio 1983, n.217 delle attività’ turistiche ad uso pubblico gestite in regime di concessione e delle associazioni senza scopo di lucro)”. Il provvedimento punta a qualificare le attività’ turistico balneari attraverso una classificazione degli stabilimenti balneari con l’attribuzione di stelle così come già accade per le strutture ricettive, fissando i requisiti previsti in relazione ai vari standards.
Regione/ Sì al Registro delle strutture ricettive non alberghiere. Sanzioni pecuniarie fino a 3.000 euro per ogni attività pubblicizzata priva del CIS
