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Stipendi bassi, arrestati imprenditori. Domiciliari per marito e moglie, soci di un’azienda

Avrebbero imposto ai dipendenti trattamenti inferiori ai minimi previsti, avrebbero anche preteso la sottoscrizione di ricevute per emolumenti mai corrisposti o buste paga maggiorate, ferie mai godute e avrebbero anche preteso che un lavoratore in nero, vittima di un incidente sul lavoro, dichiarasse in pronto soccorso di essersi ferito a casa: con l’accusa di autoriciclaggio ed estorsione due imprenditori di Francavilla Fontana (Brindisi), marito e moglie, con ruoli in una azienda che si occupa di commercio di mobili per la casa, sono stati arrestati e posti ai domiciliari dalla Guardia di finanza di Brindisi, in esecuzione di un provvedimento del gip. Sette gli indagati in stato di libertà: è emerso che le presunte condotte illecite sarebbero state compiute in concorso, tra gli altri, con due sindacalisti che avrebbero indotto i lavoratori ad accertare falsi accordi conciliativi. Nella circostanza è stato eseguito un sequestro preventivo di 1,2 milioni di euro ritenuti il profitto dei reati contestati.