Tiene ancora banco nell’ente parco del Gargano la questione della tema dei candidati alla carica di direttore da sottoporre per la nomina al ministro dell’ambiente. Il consiglio direttivo dell’ente parco, dopo la fumata nera della scorsa settimana, riprenderà l’iter venerdì prossimo con la nuova seduta indetta alle 16 dal vicepresidente Claudio Costanzucci presso la sede di via Sant’Antonio Abate a Monte Sant’Angelo. La scorsa seduta fu interrotta per lo scontro sui nomi tra i 6 membri del consiglio direttivo: mancava Francesco Riga. Scontro che ha prorogato il deprecabile stallo sulle nomine. Il timore è che questo blocco possa causare il commissariamento da parte del ministero; da qui la necessità di far presto, e non a caso l’ordine del giorno è monotematico.
Sulla tema da proporre al ministro Costa non c’è accordo nel direttivo composto da Claudio Costanzucci (vicepresidente), Pasquale Coccia (designato dal ministro delle politiche agricole), Luigi Di Fiore (sindaco di Rignano Garganico), Michele Merla (sindaco di San Marco in Lamis), Marco Lion (designato dalle associazioni di protezione ambientale), Massimo Monteleone (designato dal ministero dell’ambiente) e Francesco Riga (designato dall’istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale). Le tensioni, covate da tempo, sono infatti esplose durante la ultima seduta dell’organismo. Si sono formati due blocchi contrapposti: da una parte i rappresentanti del territorio (i tre sindaci garganici, ovvero Costanzucci, Merla e Fiore più Coccia che è di nomina ministeriale ma è di Monte Sant’Angelo) e dall’altra i cosiddetti ministeriali (ovvero Lion, Riga e Monteleone). La battaglia è sui nomi (ne girano una mezza dozzina) da proporre al ministro, dopo la griglia approntata nei giorni scorsi dalla commissione composta dal trio Costanzucci, Coccia e Monteleone, che ha scremato i 42 curricula (tra cui c’è quello dell’attuale facente funzioni Carmela Strizzi in sella dal settembre 2015) pervenuti lo scorso 12 luglio a Monte Sant’Angelo, termine ultimo del bando. All’ente parco il direttore effettivo urge perché da più di 10 anni lustri si va avanti con incarichi a interim. Stesso discorso per il presidente: la seggiola è vacante dall’aprile 2017. Si comprende bene perché colmare al più presto queste due figure apicali, assenti da troppo tempo, sia vitale per il futuro del parco nazionale del Gargano. Il ministro Costa sull’argomento ha promesso tempi rapidi: sul Gargano l’auspicio è che tenga fede alla parola data. E da Roma le ultime indiscrezioni sembrano confermare ciò: si parla infatti di un Costa più deciso che mai ad accelerare sulla nomina del quinto presidente (dopo Petrilli, Fusilli, Gatta e Pecorella) della ultraventennale storia del Parco Nazionale del Gargano.
F.T.