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Una deduzione fuochi dal 1640 al 1658 (14° E 15° parte).

Ancora si vuole provar al n° 368 come Errico Romagnolo da molti anni prima della numerazione se ne partì dalla terra d’Ischitella con animo di non più ritornarci ed in attesa se ne andò nella terra di Carpino ,dove si è casato e continuamente ha abitato e abita con detta sua moglie e famiglia senza che mai più sia ritornato in Ischitella e senza che vi possiede cosa alcuna emigrarono unitamente a Cesare suo fratello minore ad uno pane e vino senza spararsene come da testi.

Ancora si vuole provare come Gio de Sabato al N° 376 al tempo della numerazione se ne era partito da essa anteriormente e se ne era andato nella città di Venosa dove continuamente ha abitato e abita senza che sia più tornato ad Ischitella e senza che vi possiede cosa alcuna ,anzi in Venosa dove si ritrova è ancora fuggitivo per essere persona vagabonda e rissosa il che è vero come da testimoni.

Ancora si vuole provare come Antonio Vitagliano al n°379 prima dell’ultima numerazione se ne partì da Ischitella con animo-Continua.

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Animo di non più ritornarci, con moglie e figli e se ne andò nella terra di Cagnano dove continuamente ha abitato ed abita con detta moglie e figli facendo in perpetua abitazione con detta sua famiglia ed animo di non volersi più partire e in Cagnano possiede stabili, e paga li pesi, come gli altri cittadini senza che in Ischitella possiede cosa alcuna e sebbene alla numerazione vi possedeva una casa che era vuota di poi si è venduta a Iusta del Monte di detto Leonardo suo fratello da poveri ha liberato dal quale oggi si possiede ,come da testi.

Ancora si vuole provare come Francesco Leccese al n° 383 è nativo della provincia di Lecce ,il quale mai è stato in Ischitella e si sa chi sia ,se non che Vittoria di Giovanna ritrovandosi in Foggia a servizio di altri si accasò col detto Francesco senza che mai siano ritornati più in Ischitella ed oggi non si sa dove vi abitano per essere poveri vagabondi a servizio d’altri ,che casa che mai se si è abitata se n’è cascata ,che non ha di cosa alcuna ,né possiede altri beni come da testi. Continua,

Giuseppe Laganella