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Di Gioia: “Il mancato stato di calamità per le gelate non è responsabilità della Regione. Spiace che il Ministro Centinaio polemizzi per giustificare a migliaia di olivicoltori l’impossibilità di emanare il decreto.

Così l’assessore alle Risorse agroalimentari della Regione Puglia, Leonardo di Gioia, rispondendo alle dichiarazioni del Ministro del Mipaaft, Gian Marco Centinaio.

 “In verità la Regione, con le delibere di luglio e settembre – sottolinea l’assessore -, ha chiesto la deroga agli articoli di legge che impedivano l’accesso ai benefici per le colture previste nel Piano assicurativo, tra cui l’olivicoltura, attuando una modalità già ampiamente usata negli anni. Quella delle deroghe, infatti, è prassi in presenza di eventi la cui portata è tale da essere quasi catastrofica. Una modalità attuata dal Ministero e recepita anche dal Parlamento in una casistica culminata, per esempio, con provvedimenti concessi nel 2017 per terremoto e gelate. Tutto questo oggi sembra irrealizzabile. Si adducono problemi legislativi che mai avevano avuto dignità o problemi procedimentali ampiamente superati negli scorsi anni”.

 “Ringrazio i parlamentari di maggioranza e minoranza per aver proposto univoci emendamenti da cui si evince chiaramente che la necessità è quella di derogare al piano assicurativo nazionale e di aver con ciò essi stessi chiarito che non esiste alcun problema di ritardi da sanare”.

 “Ora sarebbe necessario continuare uno sforzo corale – prosegue – per trovare l’idoneo provvedimento in grado di accogliere questa soluzione legislativa per rendere giustizia ad un comparto vitale della Puglia che chiede solo di essere trattato alla pari di altri in un momento in cui, agli eventi negativi della Xylella, si sommano quelli devastanti dei cambiamenti climatici. Niente di trascendentale. Al Ministro Centinaio – conclude di Gioia – chiedo di continuare ad essere quel pugliese di adozione che abbiamo apprezzato sin dall’inizio del suo mandato e che con noi ha visitato i campi del Salento, promettendo soldi e regole nuove per fare quello che fino ad oggi nessuno era stato in grado di fare. Ovvero arginare una batteriosi incurabile per la scienza e per la tecnica agronomica. Ci sarà tempo e luogo per accertare le responsabilità. Ora risolviamo i problemi. Con onore e lealtà in nome di una condivisa idea: prima l’agricoltura e gli agricoltori, poi le polemiche”.