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Farmacie/ Di notte non serve più la ricetta. Farmaci da banco anche nei piccoli Comuni applicate le regole delle città.

Via libera alla vendita di farmaci e prodotti da banco di notte, senza necessità di esibire la ricetta medica, anche nei piccoli comuni della Puglia. Dal 2019 la fruizione del servizio far­maceutico notturno si uniforma: in vigore le stesse regole anche per gli utenti dei comuni sotto i quarantamila abitanti. Ad annunciarlo è Francesca Franzoso, consigliere regionale di Forza Italia, autore dell’emendamento, dive­nuto legge nella Finanziaria regio­nale, sul servizio notturno farmaceu­tico. «Nel Bilancio della Regione – spiega – è stata inserita la nuova re­gola (comma 4 dell’ art. 8 della finanziaria 2019) sulla disciplina oraria delle farmacie. Il Consiglio ha mo­dificato, su mia proposta, la legge regionale -18 febbraio 2014 n.5 – in materia di “Disciplina dei turni e de­gli orari del servizio farmaceutico ter­ritoriale”. Una modifica – prosegue Franzoso – che abbatte le disuguaglianze tra cittadini di piccoli e gran­di comuni». Il testo, così come modificato, uni­fica la modalità di utilizzo del ser­vizio «a chiamata» anche per i far­maci che, per legge, non prevedono l’obbligo di ricetta. Fino a ieri, infatti, in Puglia i cittadini dei Comuni al di sotto dei quarantamila abitanti per avere un farmaco da banco – come una comune tachipirina – di notte dovevano esibire una ricetta urgente della guardia medica. Al contrario, nelle grandi città, l’erogazione del far­maco era ed è garantita normalmen­te, come di giorno, senza alcun ob­bligo di prescrizione. «Con la modifica, dopo Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna, anche la Puglia si allinea e in un colpo porta a casa un duplice risultato: semplifica – aggiunge Franzoso – la vita ai cit­tadini-utenti, che per farmaci da banco non dovranno più esibire alcuna prescrizione, né di giorno né di notte; e dall’altra parte tutela i farmacisti, scongiurando per questi ultimi la pos­sibilità di incorrere nell’ipotesi di in­terruzione di servizio pubblico, di pubblica necessità».