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Emergenza lupi sul Gargano, interviene il CESBA: “Troppe fake news”

Sull’emergenza lupi nel Parco Nazionale del Gargano interviene il  gruppo di ricerca “Project Wolf Ethology”, che è a sua volta un ramo operativo del Centro Studi per l’Ecologia e la Biodiversità degli Appennini (CSEBA). Tra i ricercatori anche la dottssa Federica Bava che cerca di fare chiarezza attraverso la nostra testata.

“C’è di vero che il lupo è ritornato spontaneamente sul Gargano, ma non dite che è stato reintrodotto. Questo animale può causare danni, anche ingenti alle aziende zootecniche, la categoria degli allevatori è stanca, si sente sola e va assolutamente ascoltata e tutelata. Vanno messi in atto tutta una serie di mezzi per mitigare questo conflitto.

Tuttavia – aggiunge Bava –  non si può pensare di risolvere un problema del genere o di farsi ascoltare in modo credibile, pubblicando fake news o video che sono poco attendibili, in quanto girati in altre parti d’Italia e diffusi su alcuni organi d’informazione locali. Non è con gli slogan che si risolve il problema”.  La ricercatrice del CSEBA, risponde anche a chi chiede gli abbattimenti dei lupi. “Gli abbattimenti non servono a nulla, non è la soluzione, anzi sarebbe, oltre che vietato per legge, una ulteriore fonte di problemi perché i branchi una volta che vengono disgregati dall’abbattimento dei soggetti leader, tendono a disperdersi, formando nuovi nuclei altrove. Quindi andremo a peggiorare gli equilibri già poco stabili. Bisogna ragionare in termini di team: la ricerca, gli enti, le associazioni di categoria, gli allevatori”.