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La Lega “in mostra” a S. Giovanni Rotondo dove punta a fare il botto sia alle Europee che alle Comunali. Il sottosegretario Vannia Gava accolto da Casanova e Cappucci

La visita del sottosegretario all’Ambiente Vannia Gava (Lega con Salvini) a San Giovanni Rotondo è stata l’occasione per accendere i riflettori sulla questione lupi che angustia gli allevatori e agricoltori del Gargano. Nel chiostro comunale del Comune di San Giovanni Rotondo era presente, oltre al candidato sindaco Giuseppe Mangiacotti, tutto il direttivo locale leghista (capitanato da Mauro Cappucci) e l’imprenditore Massimo Casanova. E proprio quest’ultimo ha consegnato alla Gava una proposta per tentare di circoscrivere il problema perché “io sono al fianco degli allevatori e degli agricoltori del Gargano” ha spiegato l’imprenditore romagnolo “di stanza” a Lesina. “In qualità di candidato della Lega – circoscrizione sud alle elezioni europee 2019 – faccio mie le istanze del territorio foggiano e, nel caso di specie, della Lega di San Giovanni Rotondo – ha rimarcato Casanova- per ciò che concerne le problematiche dei predatori del Gargano. Motivo per cui ho posto all’attenzione del sottosegretario all’ambiente Vannia Gava, un dettagliato rapporto su un tema che affligge le categorie meno soggette all’attenzione della politica, quali allevatori ed agricoltori, avanzando proposte ben precise. A titolo informativo è utile sapere – ha poi continuato Casanova nel presentare la proposta consegnata alla Gava – che vista l’enorme presenza di attività agro-pastorali presenti all’interno dell’area interessata, sull’intero territorio si verificano ogni giorno numerosi attacchi di branchi di lupi all’interno delle aziende agricole. Il nocumento arrecato è ristorato con un misero contributo da parte dell’Ente Parco che riesce a coprire a malapena le spese necessarie per la perizia veterinaria e lo smaltimento della carcassa. Elevato è anche il rischio di attacco all’uomo dal momento che è possibile avvistare predatori anche nelle zone periferiche dei centri abitati. Fatta questa premessa e dopo un’attenta attività di ascolto dei titolari di attività agro-pastorali svolta dalla Lega di San Giovanni Rotondo, ciò che si propone – ha spiegato Casanova – è la realizzazione di una riserva naturale perimetrata per lupi e cinghiali, finalizzata anche a migliorare la gestione del Parco Nazionale del Gargano, che avrebbe in questo modo la possibilità di: catalogare e numerare gli individui presenti; avviare progetti inerenti la specie; creare percorsi all’interno della riserva sì da valorizzarne l’attrattività turistica, pilastro della locale economia”. Va inoltre sottolineato che il lupo è protetto da norme comunitarie e la sua presenza in una zona è indice di salubrità della stessa (non risulta nessuna reintegra effettuata dall’ente Parco). Inoltre i danni provocati dal lupo se compiuti e riscontrati in area protetta, tocca al Parco indennizzare. Fuori dai confini è l’ente Regione a farsi carico delle spese. Diversa invece è la questione attinente il cinghiale. Lega in prima posizione anche sulla questione migranti a Foggia con la dichiarazione del neo commissario (da poco reintegrato) Daniele Cusmai da Vico del Gargano: “Ho appreso della manifestazione dei migranti a Foggia e del comunicato diramato dall’associazione “Campagne in Lotta” dove si richiedono case, lavoro e diritti – scrive Cusmai-. Ribadisco la bontà della linea politica dettata dal Ministro dell’Interno, Matteo Salvini, sostenendo che il ghetto di Borgo Mezzanone, unitamente ad altre vergogne e illegalità a cielo aperto presenti in Italia, debba essere smantellato. La Lega è contro lo sfruttamento ed è favorevole ad un’immigrazione che accolga solo gli aventi diritto, così da poter garantire a chi regolarmente entra in Italia di poter avere una vita dignitosa. Tutto ciò che non rientra nella legalità sarà combattuto senza se e senza ma. Con la Lega al governo si è posto fine al business della finta assistenza, dello sfruttamento dell’immigrazione e qualcuno deve farsene una ragione, soprattutto coloro che continuano a dare false speranze al fine di lucrare sulla pelle di chi vive una condizione disagiata e spera di trovare in Italia un Eldorado che non esiste” è la conclusione. Francesco Trotta