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Estate/ Gli operatori balneari pugliesi temono calo di presenze: “A Sharm el Sheikh bastano 500 euro…”

Il presidente di Federalberghi Puglia, Francesco Caizzi lancia l’allarme: “Ci sono dubbi che possa proseguire il trend di crescita degli anni passati: la concorrenza è forte” Gli operatori turistici pugliesi si preparano ad affrontare la stagione estiva con qualche preoccupazione, soprattutto a causa del fatto che “le destinazioni balneari straniere, in primis Sharm el-Sheikh, ricominciano a tirare”, come evidenzia il presidente di Federalberghi Puglia, Francesco Caizzi. Ci sono dubbi, infatti, che anche nella ormai prossima stagione estiva vi possano essere incrementi di presenze simili a quelli registrati nel periodo pasquale, attestatisi intorno al 35 per cento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, soprattutto per il massiccio arrivo di stranieri. “Purtroppo, a causa del cattivo tempo, il nostro turismo balneare ha perso tutto il mese di maggio – spiega Caizzi – e non ci sarà modo di recuperare. In genere, a maggio i balneari lavorano soprattutto nei fine settimana, ma quest’anno sono stati ostacolati dal maltempo che non ha dato tregua. Quanto ai prossimi mesi, siamo preoccupati per il ritorno in auge delle mete balneari straniere. Mi riferisco soprattutto all’Egitto”. “Sharm el-Sheikh è raggiungibile in aereo anche da Bari, oltre che da tanti altri aeroporti d’Italia. La concorrenza potrebbe farsi sentire a partire da questo mese. D’altra parte, avendo a disposizione di un budget di 500 euro, anzichè venire in Puglia, molti potrebbero volare in Egitto”. L’offerta pugliese, però, è piuttosto varia e, oltre al mare, comprende anche arte, cultura, storia, enogastronomia, paesaggio. “Ben inteso, la Puglia continua a crescere nel settore turistico – rammenta Francesco Caizzi – perchè, per fortuna, è molto attrattiva, non solo per il suo mare e le sue spiagge, ma anche per i suoi monumenti, per le bellezze architettoniche, per le sue città d’arte, per i borghi, per la buona cucina. Il trend di crescita ci rasserena, ma gli operatori hanno manifestato preoccupazioni per un possibile calo nel settore balneare. A questo si aggiungano le carenze croniche del nostro turismo sotto l’aspetto della preparazione degli addetti e della carenza di figure professionali adeguate. Per fare turismo ad alti livelli, avere le risorse naturalistiche e culturali non basta, occorre grande professionalità”, conclude Francesco Caizzi.