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Foggia/ Stato di agitazione dei lavoratori Sanitaservice. La FP Cgil: “Mancata corresponsione delle retribuzioni di premialità relative ad aprile”. Chiesta al Prefetto la convocazione delle parti e il sostegno ai diritti dei lavoratori.

“La Sanitaservice deve rispettare i diritti dei lavoratori, corrispondere le retribuzioni di premialità a seguito di valutazione di merito”. La FP Cgil di Foggia interviene al fianco dei lavoratori denunciando la mancata corresponsione delle somme spettanti previste ad aprile, secondo quanto stabilito per legge dal diritto contrattuale. La mancata corresponsione, fa sapere la Funzione Pubblica Cgil Foggia, riguarda diverse centinaia di lavoratori che operano in tutta la Capitanata. “Siamo di fronte a una situazione gravissima”, ha dichiarato Angelo Ricucci, responsabile settore sanità privata per la segreteria provinciale di FP Cgil. “Abbiamo sollecitato più volte la A.U. Sanitaservice. Rispettare il contratto è la base di una gestione trasparente, improntata alla legalità e al diritto oltre che, naturalmente, al corretto rapporto nei confronti di lavoratrici e lavoratori che ottemperano in modo puntuale a quelli che sono i loro doveri verso l’azienda e, prima ancora, verso le persone che ricevono un servizio. Sanitaservice non può comportarsi come ‘pubblica’ quando c’è da riscuotere e poi interpretare arbitrariamente i propri doveri nel momento in cui bisogna corrispondere quanto dovuto a lavoratrici e lavoratori. La FP Cgil di Foggia, dunque, dichiara lo stato di agitazione di tutto il personale della Sanitaservice, attivando le procedure previste dalle norme vigenti relativamente al ‘raffreddamento’ dei conflitti. Chiediamo ufficialmente al Prefetto di Foggia la convocazione delle parti, in modo da avere un confronto con la Società per convincere Sanitaservice a procedere immediatamente alla corresponsione di quanto dovuto a lavoratrici e lavoratori che sostengono la nostra azione e ci chiedono di andare avanti, a oltranza, nella legittima rivendicazione di diritti sanciti dalla legge”, ha concluso Angelo Ricucci.