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Buono, laico e multietnico. Pane dal mondo per Grani futuri. Al via la terza edizione dell’evento dedicato al più simbolico ed ecumenico degli alimenti. Dibattiti, degustazioni e cene fra S. Marco in Lamis e Rignano Garganico 15-16 giugno.

Il movimento del pane marcia verso San Marco in Lamis, il piccolo borgo in provincia di Foggia diventa la capitale internazionale del pane buono. Cuochi e fornai in arrivo da ogni angolo del mondo animeranno la terza edizione di Grani futuri, di scena domani 15 giugno e il 16 giugno.

Dibattiti, laboratori del pane a cielo aperto, profumo di farina, impasti e soprattutto odore di pane fragrante appena sfornato invaderanno strade e piazze della città. La manifestazione entrerà nel vivo alle 20 del 15 giugno quando si accenderanno i fuochi delle postazioni allestite in vico Palude. Una cena a cielo aperto ispirata all’undicesimo punto del Manifesto Futurista del Pane, sottoscritto da scienziati, scrittori, artigiani e intellettuali vocati alla ricerca, anche della felicità che passa per la tavola. La chiusa del Manifesto a cui si ispireranno nella preparazione dei piatti le dieci coppie composte da un cuoco e un fornaio, descrive la buona panificazione come “atto magico”. Fra i protagonisti della serata Carlo Di Cristo, biologo e ricercatore di zoologia presso l’Università degli studi del Sannio, che da tempo si occupa di panificazione e di sperimentazione sulle fermentazioni, Alysha Agarwall panificatrice indiana classe 1981 e Sophia Ohligs, tedesca, responsabile bakery del Forno Collettivo di Milano, composto da un team cosmopolita di sole donne, progetto ispirato ai corner del pane californiani e scandinavi all’insegna di sourdough bread, vino naturale e cucina. 

La giornata conclusiva (16 giugno) di Grani futuri si svolgerà invece a Masseria Paglicci (Rignano Garganico), imponente esempio di architettura rurale pugliese dove vive allo stato semibrado una delle ultime mandrie di podoliche. Sull’aia della masseria sarà apparecchiata la cena dedicata al Panenutrice, neologismo che inneggia alla fecondità e alla vita, di cui il pane è simbolo ancestrale. Il ricavato della cena sarà devoluto all’ospedale Casa sollievo della sofferenza di San Giovanni Rotondo per la creazione di laboratori del pane destinati ai piccoli pazienti del reparto di Oncoematologia pediatrica.