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AIDAA: troppe norme contrastanti. Fido resta fuori dal lido solo se il divieto è chiaro

Arriva l’estate e, con essa, le immancabili polemiche legate all’accesso dei cani nelle spiagge. La questione, afferma l’Associazione italiana difesa ani­mali ed ambiente (Aidaa), resta molto dibattuta e sono molteplici, e spesso in contrasto tra loro, le norme regionali in campo. Tuttavia, avverte, le spiagge sono off-limits a Fido solo in presenza di divieti chiaramente esposti. Dall’Aidaa, in aiuto degli amici a 4 zampe e dei loro proprietari, arriva dunque un manuale di «diritti e doveri» dei cani (e dei padroni) in spiaggia:

 LE NORME – Sono oltre 3.000, afferma l’Aidaa, le or­dinanze emesse da Comuni, Capitanerie di porto, Pro­vincie, Regioni, alle quali si aggiungono leggi regionali e regolamenti dei singoli stabilimenti balneari che por­tano a circa 18.000 le diverse normative locali relative all’accesso dei cani in spiaggia in questa estate 2019.

 DIVIETI CHIARI – I cani, accompagnati dal padrone, non possono essere cacciati da una spiaggia pubblica, o dalla battigia, in assenza di divieti chiaramente esposti e pubblicizzati regolarmente.

 FORZE DELL’ORDINE – Solo le Forze dell’ordine e in particolare la Capitaneria di Porto e i Vigili urbani possono rivolgersi al proprietario di un cane invitan­dolo ad allontanarsi, ma «non prima di avere informato della presenza dell’ordinanza di divieto. Non basta la comunicazione verbale. I vigili – precisa l’associazione – devono mostrarcela e indicare chiaramente il numero di ordinanza e la scadenza, in quanto molte ordinanze contengono divieti solo parziali, limitazioni orarie o riferite a singoli giorni della settimana». Il rifiuto di mostrare le ordinanze, rileva, “è passibile del reato di omissione di atti di uffi9cio”.

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