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Usura/ Emergenza in Puglia. La Consulta lancia l’allarme.

Le famiglie esposte all’usura nel decennio della crisi sono aumentate del 53,5 per cento, passando da 1 milione e 277 mila a quasi due milioni (1.9159.433). È quanto emerge dalla ricerca realizzata dalla Consulta nazionale antiusura e presentata nel corso dell’assemblea nazionale che si è svolta a Bari e che ha rieletto presidente monsignor Alberto D’Urso. La grave esposizione all’usura riguarda tutte le province calabresi (Reggio e Crotone in modo particolarmente dram­matico), sette province siciliane, quelle pugliesi e Potenza per la Basilicata. Inoltre dal bilancio della Consulta an­tiusura, emerge che lo scorso anno 7.708 persone si sono rivolte alle Fondazioni antiusura, e 849 pratiche finanziate con fondi pubblici per 19.643.417 euro. Dalla nascita della Consulta, 25 anni fa, sono state 131.728 le persone o le famiglie ascoltate dalle Fondazioni, 21.154 le pratiche fi­nanziate per un totale di 434.661.360 euro erogati. «Vi incoraggio a promuovere nei soggetti economici e finanziari, in particolare nelle banche, le proprie respon­sabilità nei confronti della comunità e del territorio», ha detto ieri a Bari l’arcivescovo di Milano, Mario Delpini. «Occorre una maggior prudenza nel prestito per il consumo che spesso viene erogato senza valutare la reale capacità delle famiglie di sostenere gli impegni. È necessario su­perare l’approccio burocratico e impersonale che spinge a intraprendere azioni di recupero del credito “disinvolte” nei confronti delle imprese e delle famiglie». «Anche la lotta all’azzardo – è detto in una nota della Consulta – dovrà costituire una costante messa in mora del governo nei confronti del quale, con fermezza, si dovranno sottolineare gli enormi costi che esso provoca nel tessuto sociale ed all’economia».