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Isole Tremiti/ Mucillagini e posidonia ai raggi X grazie al laboratorio del mare. Ricercatori al lavoro per studiare i fondali dell’arcipelago diomedeo.

Due borse di studio per studiare i fondali delle Isole Tremiti messe a disposizione dal Laboratorio del mare Mar­lin Tremiti. Le hanno vinte Erika Lorusso e Adriana Colucci, due studentesse dell’Uni­versità di Bari che sfanno seguendo progetti per lo studio di due aspetti molto rilevanti della Riserva marina delle Isole Tremiti. Il primo riguarda l’impatto delle mucillagini sulle popolazioni di “gorgonia” dell’Area Marina Protetta. La gorgonia rossa (paramuricea clavata) rappresenta una delle specie iconiche dei fondali delle Isole Tre­miti. Grazie al suo habitus arborescente e alla capacità di formare popolazioni caratteriz­zate da elevate densità, la “gorgonia” funge da habitat-former, costituendo veri e propri giardini. Tali habitat rappresentano impor­tanti aree di alimentazione, spawning e nur­sery per molte specie di interesse conservazionistico e commerciale. Inoltre, data la loro presenza a partire dai 30 m di profondità, i giardini di gorgonie fungono da fortissimo attrattore per il turismo subacqueo. Presso l’Area marina protetta, i “giardini” di gorgonia stanno mostrando negli ultimi anni gravi segni di sofferenza a causa dello sviluppo e della permanenza di elevate bio­masse mucillaginose. Il progetto si pone l’obiettivo di indagare l’entità del fenomeno e gli impatti che esso sta avendo sulle popo­lazioni di “gorgonia” delle Isole Tremiti. Lo studio verrà condotto mediante visual census. Ricerche verranno effettuate a Punta Secca, Punto 55 e Secca della vedova. Durante ciascun transetto sarà realizzato un video e saranno censite, laddove possibile, le colonie di “gorgonia”. Il secondo intervento prevede il monitoraggio della fauna ittica associata alle pra­terie di Posidonia oceanica presso sempre nella Riserva marina. La Posidonia oceanica è una fanerogama marina endemica del Me­diterraneo e la sue praterie rappresentano uno dei complessi biocenotici più im­portanti del bacino. Alcuni dei servizi ecosistemici che questa specie svolge nel piano infralitorale riguardano la creazione di habitat fondamentali per la vita di molte specie, la produzione di ossigeno, la stabilizzazione dei se­dimenti, il miglioramento della qua­lità delle acque nonché la protezione della fascia costiera in termini di ero­sione grazie all’attenuazione del mo­to ondoso. Presso l’Area marina protetta sono presenti tre principali praterie di Po­sidonia oceanica. L’obiettivo del pre­sente progetto è quello indagare la fauna ittica associata a tali praterie mediante la tecnica del visualcensus. Tale metodologia si avvale dell’osservazione diretta in immersione subacquea e della rea­lizzazione di video-transetti al fine di inda­gare la presenza e l’abbondanza relativa delle specie vagili mediante un approccio non invasivo. Per il monitoraggio occorrerà realizzare dei transetti lineari, di una lunghezza standardizzata pari a 100 metri, effettuati presso ciascuna prateria. Il censimento verrà ef­fettuato da due subacquei che si muoveranno in parallelo.