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Regione/ Assegni di cura, ora c’è l’opzione del RED

Dopo la protesta delle associazioni dei familiari dei malati per gli assegni di cura, sotto la presidenza della Regione, anche l’assessore al Welfare, Salvatore Ruggeri, interviene sulla vicenda. «Il nostro impegno è indiscutibile: a fronte di 25 milioni di euro stanzianti inizialmente, solo 12 venivano dal Ministero. Quest’anno abbiamo allargato la platea con altri 10 milioni. Abbiamo quindi 35 milioni di euro». I numeri nella questione non sono marginali: «L’anno scorso in 5150 hanno usufruito dell’assegno. Quest’anno abbiamo ricevuto 15.150 domande. Tenendo presente che abbiamo fatto più incontri con le associazioni e abbiamo finito che gli assegni di cura di 1.000 euro al mese, per allargare la platea, abbiamo ridotto a 900 euro la provvidenza. Così siamo venuti incontro alle esigenze do 3.300 famiglie. C’è chi però reclama ancora le risorse per sostenere i familiari malati: «Restano 3.121 persone aventi diritto ma la cui domanda non ha co­pertura economica. Come Regione – puntualizza Ruggeri – abbiamo pensato a una integrazione al reddito. Per questo faremo convergere presso il pro­gramma del Reddito di dignità tutti quelli che non hanno potuto usufruire dell’asse­gno di cura. Abbiamo inviato a tutti un messaggio sul sito dove hanno consegnato la domanda o attraverso patronati e as­sociazione, affinché presentino domanda per il Red». Cosa c’è da rivedere nel meccanismo? Ruggeri pensa ad una riduzione dell’asse­gno che possa allargare ulteriormente la platea dei richiedenti soddisfatti: “ Abbiamo fatto incontri con alcune associazioni, altre vogliono essere partecipi. Con il direttore Montanaro siamo d’intesa per inviare tutti e arrivare a una condivisione totale. Se dessimo qualcosa in meno, come nelle altre regioni, ipotizzo una cifra vicina ai 500 euro, accontenteremmo 6000 persone. La Lombardia e l’Emilia Romagna prevedono assegni da 400 euro». Ruggeri, infine, offre uno sguardo ai conti pubblici: «Il governo sta facendo tagli ogni giorno su tutto. Peroriamo la causa di maggiori trasferimenti. Ma le domande aumentano di anno in anno. E non dimentichiamo che su 15mila richieste pervenute, 4-5mila rientrano tra quelle che non hanno i re­quisiti per awedere alle risorse. L’assegno di cura, poi, è una in­tegrazione al reddito, aiuta la famiglia nel sostenere le spese per sup­portare i malati. Emiliano ci tiene molto a questo dossier e presto convocheremo le associazioni per il bando per il 2020». Il Garante dei diritti delle persone con disabilità, Giuseppe Tulipani ha chiesto conto a Ruggeri della mancata corresponsione degli assegni, chiedendo lumi sulla fattibilità del reperimento delle risorse dal Red.    

m.d.f.