Manfredonia/ Dal fermo biologico alla plastica tutti i problemi della marineria. Confronto con gli operatori del settore, la questione delle pensioni.
Anche quest’anno la Flai Cgil ha programmato una serie di incontri presso le località sedi di importanti marinerie italiane per informare gli operatori sulle tutele e i diritti nel settore pesca. “Diritti in marineria”, infatti, è il titolo della campagna per l’annualità 2019 che è ufficialmente parità ed è stata presentata il 20 luglio a Manfredonia e in contemporanea in altre 9 marinerie di tutta Italia. Un nutrito numero di pescatori e armatori sipontini hanno seguito con grande attenzione rincontro svoltosi presso il Lue, alla presenza del segretario generale Flai Cgil Foggia,’Daniele Iacovelli, del segretario generale Flai Puglia Antonio Gagliardi, del segretario Flai Puglia Maria Viniero, del capo Dipartimento Pesca Flai nazionale Antonio Pucillo. Al tavolo dei relatori anche Cosimo Castigliego, responsabile del centro servizi territoriale della pesca di Manfredonia inaugurato lo scorso anno, che ha organizzato la manifestazione coadiuvato da Raffaele Falcone. I centri servizi territoriali sono lo sportello messo a disposizione dei pescatori non solo per fornirgli informazioni ma anche per cercare di risolvere le problematiche di cui viene messo a conoscenza il sindacato di categoria. “Ma attenzione, noi non possiamo fare leggi – ha chiarito Pucillo – ma possiamo provare a smontarle laddove la loro applicazione, magari traslata da altri comparti come l’agricoltura, non è congeniale e adatta alla tipologia del lavoro sulla nave da pesca. Come la battaglia che stiamo portando avanti per i dispositivi di sicurezza. La scarsa attenzione del legislatore spesso è favorita dalla scarsa attenzione del settore. Il nostro dev’essere un percorso condiviso. Sulla questione dei verbali elevati dalle capitanerie – ha aggiunto – rivolgetevi allo sportello che si farà tramite presso i nostri avvocati”. Le malattie professionali rappresentano un altro lato oscuro del percorso lavorativo dei pescatori/armatori. “Senza le denunce non è possibile arrivare al riconoscimento da parte dell’Inail delle malattie professionali che colpiscono i lavoratori del comparto. “C’è l’indennità giornaliera per malattia ma le domande non vengono presentate. Esiste il fondo sanitario che vi restituisce le somme anticipate per analisi di laboratorio o ricoveri ma non sempre attivate la domanda. Il 31 luglio andrò a firmare l’attivazione di un fondo per l’integrazione sanitaria di cui potrete usufruire versando solo 10 euro al mese (e non 50/60 come avviene in altri comparti). Facciamo i corsi IMO gratuiti e io vi sprono a informarvi e formarvi. Stiamo battendo i fianchi del ministero per ottenere un aumento degli attuali 30 euro al giorno assegnati per il periodo del fermo pesca e, nel frattempo, vogliamo che si riduca o azzeri il tempo di attesa, che è di circa un anno, per riscuotere il sostegno al reddito per l’inattività imposta”. Vivace il dibattito con gli operatori della pesca. Tra i temi portati all’attenzione dei relatori quello del recupero di materia plastico in mare che non si sa dove depositare perché sui moli non ci sono contenitori di raccolta e il cui smaltimento come nel caso delle reti considerate rifiuti speciali, può essere addebitato al pescatore stesso che le ha portate a terra. “Su questo specifico argomento -ha concluso il segretario nazionale – abbiamo avuto un’audizione in Commissione Ambiente alla Camera chiedendo che ogni porto sia fornito di un deposito di materiale plastico”. Per ogni imbarcazione fornitura omaggio di guanti da lavoro.
Anna Maria Vitulano