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28 luglio: domenica di teatro nel Castello di Monte Sant’Angelo per la quarta giornata di FestambienteSud

Anteprima del Teatro Civile Festival, a partire dalle 20, la presentazione del laboratorio autunnale della Green Cave di FestambienteSud e due spettacoli di teatro storico: “Ballata per i Normanni” e “Harem, le donne di Federico”

 

La quarta giornata di FestambienteSud a Monte Sant’Angelo è dedicata al teatro, come anteprima di Teatro Civile Festival, che tornerà nella sua XI edizione a dicembre prossimo. La serata, dopo la presentazione, con Pierluigi Bevilacqua, del laboratorio teatrale che partirà a settembre nella Green Cave, ispirato al racconto Monte Sant’Angelo di Arthur Miller, è dedicata al teatro storico. Due gli spettacoli. Il primo con la compagnia Bottega degli Apocrifi che, in coproduzione con FestambienteSud, presenta “Ballata per i Normanni”, scritta da Stefania Marrone, diretta da Cosimo Severo e interpretata da Giuseppe Ciciriello e Fabio Trimigno. Il secondo con “Harem, le donne di Federico” di Carla De Girolamo, autrice dei testi e della regia, che è in scena con Anna Laura d’Ecclesia e Arianna Gambaccini.

La storia è ricca di viaggiatori e migranti. Soprattutto la storia italiana, che spesso viene narrata come un avvicendarsi di dominazioni straniere. Quelle “dominazioni” altro non erano che esperienze di migrazione. Il Sud ne ha conosciute tante, tra queste ne abbiamo scelte due: quella dei Normanni, che una certa tradizione storiografica li fa pellegrini al Santuario di San Michele nel momento in cui, a loro modo, “trovano lavoro” al Sud; quella degli Svevi, che intrecciarono le loro esistenze con il Mezzogiorno e con la Puglia in particolare. Entrambi questi popoli hanno a che fare con la storia del Castello di Monte Sant’Angelo.

Programma della giornata

ore 20 / presentazione

ARTHUR E JIM A MONTE PER UN GIORNO

una proposta di laboratorio teatrale a cura di Pierluigi Bevilacqua

ore 20.30 / spettacolo teatrale

BALLATA PER I NORMANNI

di Bottega degli Apocrifi

testi di Stefania Marrone

regia di Cosimo Severo

interpretato da Giuseppe Ciciriello e Fabio Trimigno

ore 21.30 / spettacolo teatrale

HAREM, LE DONNE DI FEDERICO

di Carla De Girolamo

con Anna Laura d’Ecclesia, Arianna Gambaccini, Carla de Girolamo

Note artistiche

Ballata per i Normanni

una coproduzione Bottega degli Apocrifi e FestambienteSud

di Stefania Marrone

con Giuseppe Ciciriello

musiche originali eseguite in scena dall’autore Fabio Trimigno (violino) e da Giovanni Salvemini (chitarra)

regia Cosimo Severo

 

Richiede animo narrare ciò che la stirpe normanna ha compiuto, comincia così il poema “Res gesta normannorum” di Guglielmo Appulo.

Richiede animo narrare ciò che la stirpe normanna ha compiuto, perché la realtà supera sempre la fantasia. Perché a raccontare che, davanti alla grotta dell’Arcangelo Michele, un gruppo di pellegrini giunti a farsi lavare i peccati, mentre pregava aspettando il suo turno per entrare, ha fatto un accordo per l’invasione della Puglia … qualcuno potrebbe faticare a crederci.

Questa è la storia di un uomo che vuole libertà per suo figlio. “Per i figli combattono i padri” dice Melo da Bari ai pellegrini Normanni davanti alla grotta dell’Angelo.

Questa è la storia di un figlio chiamato a continuare la guerra di suo padre. “La guerra dei padri per la pace dei figli, perché combattano in nome dei padri dopo”.

Una ballata di guerra per uomini che sognano la pace.

Harem, le donne di Federico

Testo e regia di Carla De Girolamo. Adattamento scenico Carla De Girolamo e Arianna Gambaccini.

Con Anna Laura d’Ecclesia, Arianna Gambaccini, Carla De Girolamo.

In scena domenica 28 luglio nel Castello di Monte Sant’Angelo, a FestambienteSud

 

Sinossi

Castello di Monte Sant’Angelo, 1250 d.C.

Sul far del giorno, il palazzo è in subbuglio: Federico ha annunciato la sua visita a Bianca Lancia, amante dello Stupor Mundi, il quale le ha donato il feudo dove vive, quasi prigioniera per la gelosia di lui, con Violante, figlia quattordicenne della coppia, e la balia di quest’ultima.

Le visite di Federico sul Gargano sono frequenti, ma oggi la congiuntura è particolarmente nefasta, due gravi problemi affliggono il piccolo harem: un gioiello, prezioso come nessuno, è introvabile ed una figlia si ribella al padre/padrone.

Il gioiello.

Non si tratta solo del valore economico, c’è molto di più in ballo. Quella che manca è la collana appartenuta a Costanza d’Altavilla, madre di Federico II, il quale l’ha donata a Bianca come pegno d’amore e pretende di vederla indossata dall’amante ad ogni incontro.

E Federico, si sa, è geloso e spietato.

Violante.

Quello della ribellione della figlia al padre, non è il frutto del solito conflitto generazionale, ma molto di più. E’ un suddito che non si piega al volere del re. E’ una giovane donna che alza il capo e reclama autodeterminazione davanti all’Imperatore del Sacro Romano Impero, all’uomo che ha messo a ferro e fuoco il mondo per la sua sete di potere.

E Federico, si sa, è iroso e spietato.

Bianca e Violante sono davvero nei guai, ma la balia, che le ama come una madre, è determinata a trovare una soluzione, o meglio, la soluzione definitiva a tutti i loro problemi.

Dunque deve escogitare un piano che ponga al sicuro le sue protette e che garantisca loro un futuro più roseo delle altre. Di tutte le altre donne dell’Harem di Federico.

Note di regia:

Federico II fu uomo intelligentissimo e curioso con una molteplicità di passioni che sarebbe impossibile raccontare esaustivamente in un solo spettacolo. Si è scelto di raccontarlo attraverso le voci di tre donne diverse, tre personaggi paradigmatici:

l’amante (aristocratica, sofferente e nonostante tutto innamorata);

la figlia adolescente (ribelle e cresciuta nel mito di un padre lontano);

la popolana (balia estrosa ed infaticabile che unisce con ilarità e concretezza due mondi lontani, quello dei ricchi e quello del poveri; quello degli attori e quello del pubblico).

La figura mitica di Federico è tale da poter essere solo evocata in una specie di “Aspettando Godot” che è, però, anche un giallo con ambientazioni gotiche. Solida base storica condita da divagazioni romanzate.

Un doveroso e sentito ringraziamento va, infine, al gruppo Ferrovie del Gargano che ha scelto di sostenermi con forza. Mi sono rivolta a loro perché ho chiaro un parallelismo in testa: l’idea è che come Federico, motore di insperato progresso ed innovazione, ha unito e sviluppato con la sua presenza appassionata il territorio pugliese percorrendolo instancabilmente dal Gargano alla Capitanata, da Castel del Monte fino al Salento, così il gruppo Ferrovie del Gargano oggi unisce il nostro territorio ridestandolo e stimolandolo anche attraverso le sue numerose iniziative culturali e turistiche.

www.festambientesud.it