Secondo l’ultimo rapporto Svimez la Puglia, con l’Abruzzo e la Sardegna, è tra le regioni del Sud che registra nel 2018 uno dei migliori tassi di sviluppo (+1,3%) in uno scenario nazionale di stagnazione. «Il dato positivo dipende da un mix di fattori. Si fronteggia meglio la crisi se si fa leva su alcuni fattori competitivi – dice l’assessore allo Sviluppo economico Mino Borraccino – come innovazione e internazionalizzazione e su questi due elementi si muove la politica industriale della Regione». Boraccino cita la misura «Innoaid» e quella sulla «Internazionalizzazione» Mino Borraccino (che ha già ricevuto il visto dal partenariato istituzionale). L’Avviso pubblico Innoaid, partito alcuni mesi fa con procedura valutativa a sportello fino ad esaurimento delle risorse finanziarie, mette a disposizione del sistema imprenditoriale pugliese delle micro, piccole e medie imprese, 30 milioni di euro per acquisti di servizi per rinnovazione tecnologica, strategica, organizzativa e commerciale. Sono ammissibili le spese relative all’acquisizione di servizi di consulenza; i costi per l’ottenimento, la convalida e la difesa dei brevetti e degli altri diritti di proprietà industriaintellettuale; i costi per l’acquisizione di servizi di sostegno all’innovazione. Il 29 luglio scorso, poi, è stato dato il via libera alla nuova misura specifica per l’internazionalizzazione. «È dei primi di aprile scorso l’ultima delibera regionale che ha varato il nuovo Programma strategico per l’internazionalizzazione 2019-2020, con cui la Puglia – spiega Borraccino – prosegue le sue politiche di potenziamento sui mercati esteri. Così facendo, da un lato intendiamo incoraggiare ulteriormente i processi di internazionalizzazione delle imprese pugliesi, dall’altro sviluppare la capacità di attrarre investimenti in Puglia». I settori portanti del Programma spaziano dalla meccatronica e dall’aerospazio, alle tecnologie ambientali, all’energia rinnovabile, all’edilizia sostenibile, ai servizi ICT, fino al rilancio dei settori tradizionali del «Made in Italy». «Sono previsti, fra l’altro, interventi di sostegno ai progetti di promozione intemazionale delle piccole e medie imprese pugliesi e interventi di marketing localizzativo per l’attrazione degli investimenti in Puglia», con servizi di supporto ai potenziali investitori tramite la campagna promozionale «Invest in Apulia». Occorre anche sollecitare le imprese «a cogliere le opportunità offerte dalle nuove tecnologie digitali, particolarmente per le piccole società che hanno difficoltà a far fronte in tempi rapidi al cambiamento imposto dai nuovi modelli di business. Penso per esempio all’accesso alle piattaforme di e-commerce, all’utilizzo di tecnologie digitali per la tracciabilità di prodotto a protezione del branding o della denominazione di origine». L’Italia è il Paese con il più grande risparmio privato in Europa, ma gli investimenti in imprese innovative sono tre volte in meno rispetto alla Spagna, 5 volte rispetto alla Germania e 40 volte rispetto al Regno Unito. «Questo è un problema che tocca in maniera diretta la creazione di nuove aziende e dunque le occasioni di occupazione dei lavoratori». Per far fronte all’accesso al credito, la Regione ha poi avviato una manovra anticiclica di aiuto alle PMI attraverso l’immissione di 67 milioni di euro con la misura «franche cover». «Si fratta di una iniziativa di ingegneria finanziaria innovativa e unica nel panorama che con complessivi 200 milioni di euro permetterà alle imprese pugliesi di accedere a finanziamenti con tassi decisamente più bassi rispetto alla media di mercato».