Reddito di cittadinanza, parte la fase due. La selezione dei navigator è stata completata e, se si esclude la Campania, le regioni hanno firmato le intese: dal 2 settembre partiranno le convocazioni dei percettori del reddito per costruire il percorso per la ricerca di un occupazione. Si firma il Patto per il Lavoro e, se non si accetteranno le offerte che verranno fatte nel corso dei prossimi mesi, si rischia di perdere il beneficio. E’ questo lo snodo più delicato del meccanismo del reddito di cittadinanza, che dovrebbe traghettare chi non ha lavoro verso l’occupazione. La convocazione sarebbe dovuta arrivare nei 30 giorni successivi all’arrivo del reddito. Ma, come tutti gli osservatori avevano predetto, era oggettivamente impossibile che la procedura si potesse chiudere prima. Non tutti gli ostacoli sono superati per la piena operatività del reddito di cittadinanza. Manca ad esempio il decreto che fissa le regole per la documentazione richiesta gli immigrati: in attesa l’Inps non ha accettato le loro domande. Poi c’è il caso Campania. E’ la regione che ha il maggior numero di famiglie coinvolte, oltre 170 mila, ma nella quale manca l’accordo per i 471 navigator assegnati alla regione in base al concorsone che li ha distribuiti in tutta Italia. Il governatore Vincenzo De Luca chiede prima di stabilizzare i 600 dipendenti precari che lavorano all’Anpal. A far sbloccare la situazione poteva arrivare anche il decreto su Ilva e rider, che contiene anche le norme per la proroga di 8.500 Lsu, molti dei quali proprio in Campania. Ma il decreto, approvato dal consiglio dei Ministri con la formula salvo intese è tra quelli rimasti intrappolati dalla crisi di governo.
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