Menu Chiudi

Vieste/ Don Antonio Spalatro: chiusura processo diocesano. CONTO ALLA ROVESCIA

– 17

27 Agosto 2019

     La santità vissuta apre alla santità degli altri. Se la comunità intraprende la via della santità, è grazie al pastore che con l’attività partecipa ai fedeli la grazia. Don Antonio fecondo il suo apostolato attraverso la grazia che aveva in lui e gli rendeva possibile il ministero. Altro genere di difficoltà ha dovuto affrontare per facilitare il cammino della comunità sulla strada della formazione: la ricerca del personale di collaborazione e la loro formazione. Il prete non è, e non può essere il factotum della formazione. Gesù si è scelto apostoli e discepoli, che ha formato con il suo insegnamento e poi inviato nel mondo per evangelizzare. Ogni comunità parrocchiale non può fare diversamente. Il prete deve suscitare anime generose che con lui, e soprattutto con la grazia di Dio, diffondono la buona notizia, che è il Vangelo. Don Antonio si è circondato di anime disponibili che lo hanno sostenuto nell’impegno pastorale. Non di poco conto era anche la mancanza di locali. La parrocchia veniva fuori da secoli di isolamento. Non che mancavano locali, ma perché questi erano stati tolti dallo stato e usati a scopo militare. Parrocchia era solo la chiesetta, per giunta piccola e incapace di ospitare tutti i fedeli. E questo ancora oggi. Era necessario costruire locali per le scuole di catechismo e le attività di gruppi.