E in vigore l’evasometro, il nuovo strumento, messo a disposizione dell’Agenzia delle entrate, per verificare e controllare la regolarità fiscale di aziende e privati cittadini. L’evasometro si fonda su un algoritmo che incrocia i movimenti bancari dei contribuenti con i redditi dichiarati al fisco. Se sulla base dei calcoli eseguiti con tale strumento, emerge che un contribuente ha fatto delle spese eccessive rispetto ai redditi comunicati, scattano gli accertamenti veri e propri attraverso la Guardia di finanza. I controlli mediante l’evasometro riguardano i risparmi, i conti correnti e le carte di credito, le obbligazioni, i prodotti finanziari, i conti deposito, le giacenze medie, i saldi iniziali e finali annuali e i flussi mensili di entrata e uscita. Il contribuente sottoposto ad accertamenti, in sede di contraddittorio, è obbligato a fornire tutti i dati e le notizie rilevanti ai fini dell’accertamento e, eventualmente, di avviare il procedimento per adesione. Se quanto prodotto non è sufficiente a giustificare l’anomalia, il fisco può applicare la tassa sui risparmi sulla parte di spese esorbitante rispetto ai redditi dichiarati.
È già partita la carta famiglia. Le famiglie numerose (almeno tre figli conviventi fino a ventisei anni) potranno beneficiare di sconti e riduzioni per il triennio 2019-2021. La Carta consente di accedere a sconti sull’acquisto di beni o servizi, in altre parole a riduzioni tariffarie concesse dalle aziende pubbliche e private e dagli operatori economici aderenti all’iniziativa. Sconti e/o riduzioni sono pari almeno al 5% del prezzo offerto al pubblico. Per richiederla basta inviare la domanda al Ministero della famiglia.
Le operazioni in contanti, in entrata e in uscita, pari o superiori a 10.000 euro, comprese anche le operazioni singole pari o superiori a 1.000 euro devono essere segnalate all’Uif da banche, poste, istituti di moneta elettronica e di pagamento entro il quindici di ogni mese. In Italia, il limite dei pagamenti in contanti a uno stesso soggetto e nella stessa giornata è di 3.000 euro. In caso di sforamento, le sanzioni stabilite sono le seguenti: fino a 250.000 euro: da 3.000 a 50.000 euro, oltre 250.000 euro: da 15.000 a 250.000 euro.
Rischia grosso il proprietario di un cane di piccola dimensione lasciato senza guinzaglio e museruola che, libero di scorrazzare, è protagonista di una zuffa con un cane più grande. Se il comportamento dell’animale causa danni al proprietario del cane più grande, il risarcimento è obbligatorio. Lo ha chiarito la Corte di Cassazione, pronunciandosi sull’istanza di risarcimento danni promossa dagli eredi e parenti di un uomo deceduto mentre passeggiava con il suo cane di razza Siberian Husky al guinzaglio protagonista di una rissa con un cane meticcio.
Attenzione ai termini d’impugnazione delle notifiche delle cartelle esattoriali. Non è vero che il contribuente ha sessanta giorni di tempo per sollevare l’eccezione, tanti quanti ce ne sono per opporsi a una normale cartella. Per sollevare l’opposizione a cartella esattoriale per vizi di notifica sono previsti venti giorni dal ricevimento dell’atto. L’ha stabilito la Cassazione specificando che, se la cartella non è stata mai notificata il termine per contestare il vizio è di venti giorni dal ricevimento del successivo atto, sia esso l’intimazione di pagamento o il pignoramento. La Corte di Cassazione ha analizzato il caso di un uomo che aveva ricevuto un’intimazione di pagamento da parte dell’Agente della Riscossione, sul presupposto di una precedente cartella che, però, non era mai arrivata a destinazione. Il contribuente ha così impugnato l’atto ricevuto per difetto di notifica della cartella stessa. Ma il giudice, pur riconoscendo le sue ragioni sostanziali, gli ha dato ugualmente torto in quanto non aveva rispettato i termini per contestare la cartella mai notificata.
Le strutture sanitarie che operano attraverso l’assunzione diretta del rischio sono chiamate a costituire un fondo specifico per la copertura dei rischi individuabili alla fine dell’esercizio e che possono dare luogo a richieste di risarcimento. Oltre al fondo rischi, il testo dello schema di decreto impone alle strutture anche di costituire un fondo messa a riserva per competenza dei risarcimenti relativi ai sinistri. In esso vanno accantonate le somme necessarie per far fronte alle richieste di risarcimento che sono state presentate durante l’esercizio in corso o durante quelli precedenti relativi a sinistri denunciati e non ancora pagati e alle relative spese di liquidazione. L’ammontare dell’importo accantonato nel fondo va valutato tenendo conto della tipologia e della quantità delle prestazioni che eroga la struttura e delle dimensioni di questa. Tale somma deve essere sufficiente a far fronte al costo atteso per i rischi in corso al termine dell’esercizio e può essere utilizzata solo per risarcire i danni che derivano dalle prestazioni sanitarie erogate.
L’Unione Nazionale Consumatori contro gli aumenti del 40% per le notifiche di atti giudiziari e multe. Ad evidenziare all’Antitrust le criticità che emergono in merito al processo di liberalizzazione dei servizi di notificazione a mezzo posta di atti giudiziari e comunicazioni connesse e di violazioni del Codice della strada è il Codacons. Per l’Associazione «l’assenza di concorrenza sul fronte dei servizi postali e la fallimentare liberalizzazione del settore si ripercuotono sugli utenti finali, non solo attraverso un aumento dei costi, ma anche tramite un peggioramento del servizio reso».